L’ecstasy provoca la liberazione di serotonina da parte delle cellule nervose, i neuroni. La serotonina è un neurotrasmettitore (cioè un agente chimico responsabile della trasmissione di un impulso nervoso da un neurone all’altro) implicato nel controllo della temperatura corporea, nella coordinazione delle attività intestinali e nella regolazione del sonno e del sogno, e svolge una importante funzione sulla variazione dell’umore.
L’ecstasy, inducendo la liberazione di serotonina, potenzia i processi della neurotrasmissione e provoca quindi un apparente aumento delle prestazioni psicofisiche, affabilità, spensieratezza, facilità nella comunicazione, riduzione dell’ansia.
Basso costo. Brevettato nel 1912 come farmaco anoressizzante (cioè che riduce l’appetito) e utilizzato a metà degli anni ’70 da alcuni psichiatri statunitensi durante le sedute analitiche, è un parente chimico delle anfetamine. La facilità e la economicità della produzione fanno sì che il prezzo allo spaccio sia basso e che quindi sia acquistabile facilmente dai giovani. L’intossicazione acuta, a volte mortale, ha gli stessi sintomi del colpo di calore (cefalea, elevata temperatura, confusione mentale, tachicardia...) a causa della iperattivazione dei neuroni che sono preposti al controllo della temperatura.