Roma, 27 ott. (AdnKronos Salute) - Stalle e caseifici lesionati o inagibili che sono stati costretti a interrompere la raccolta del latte dalle mucche lasciate all'aperto nei pascoli nonostante le basse temperature. E' quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti nelle zone terremotate dove si contano crolli, con stalle, fienili e laboratori inagibili, cui si aggiunge l'aggravata situazione dei fabbricati lesionati a seguito del sisma del 24 agosto.
Gli animali devono quindi essere accuditi dagli allevatori che non possono trasferirsi lontano dalle abitazioni, aggiunge la Coldiretti. I sopralluoghi effettuati hanno evidenziato che molti annessi agricoli sono crollati, moltissimi imprenditori agricoli si ritrovano con la casa, la stalla o i caseifici inagibili. Anche se le stalle più recenti, quelle costruite con criteri antisismici, non sono crollate, si sono comunque verificati danni con le lastre di cemento armato che compongono il pavimento che non sono più incardinate e gli spazi tra l'una e l'altra si sono molto allargati.
La Coldiretti aggiunge che il territorio tra Marche e Umbria vanta molte eccellenze agroalimentari con il rischio che le lavorazioni di questi prodotti pregiati ora si interrompano con la necessità di annullare gli ordini ricevuti. Ma le difficoltà - sottolinea l'associazione - riguardano anche l'agriturismo.