Le malattie del metabolismo (il processo che trasforma il cibo che mangiamo in energia) sono in aumento in tutto il mondo, e a farne le spese sono soprattutto gli abitanti dei Paesi a basso reddito.
Uno studio guidato dall'Università nazionale di Singapore ha rianalizzato i dati del Global Burden of Disease, Injuries, and Risk Factors Study, il rapporto che ogni anno fotografa le cause di morte e disabilità in più di 200 Paesi, e concluso che, dal 2000 al 2019, è aumentata l'incidenza di una serie di malattie metaboliche tra loro collegate: obesità, ipertensione (pressione alta), diabete di tipo 2, colesterolo alto e steatosi epatica non alcolica (l'accumulo di grasso nelle cellule del fegato).
Un bollettino di guerra. In base alla ricerca pubblicata su Cell Metabolism, l'incidenza del diabete di tipo 2 è aumentata di oltre l'1,5% all'anno in questo arco di tempo: nel 2019 si sono registrati 5.282 casi ogni 10.000 persone. Anche il numero di decessi e di anni di vita sana persi a causa del diabete di tipo 2 sono cresciuti, rispettivamente dello 0,08% e dello 0,77% all'anno, nonostante gli sforzi messi in campo da molti Paesi per contrastare questa malattia.
Per quanto riguarda l'obesità, nei 20 anni considerati dallo studio, gli anni di vita sana persi a causa di questa condizione sono cresciuti dello 0,5% all'anno, raggiungendo - nel 2019 soltanto - la cifra vertiginosa di 160,2 milioni complessivi. Nel 2019, obesità e colesterolo alto sono stati responsabili di cinque milioni e 4,3 milioni di morti nel mondo, rispettivamente.
Una tira l'altra. Il punto è che queste malattie non si verificano in modo isolato, ma condividono le stesse cause, ossia alcune disfunzioni nei processi che regolano la risposta dell'organismo all'insulina, nel modo in cui vengono utilizzati zuccheri e lipidi e in alcuni meccanismi infiammatori e immunitari. Oltre ad avere un'origine comune, le condizioni metaboliche studiate sono anche tutte legate all'insorgenza di altre malattie croniche come il cancro.
Chi ne paga le spese. Come spiegato su Nature, da questi dati emerge chiaramente un problema di disuguaglianze economiche e di diritto alla salute negato. Gli anni di vita sana persi a causa dell'obesità stanno infatti aumentando nei Paesi a basso e medio reddito e diminuendo in quelli a reddito medio-alto e alto.
Questo perché in molti Paesi del mondo, mettere cibo sano sulla tavola è per molte famiglie troppo costoso. Si ricorre allora a cibo molto lavorato, ricco di zuccheri e di grassi, che insieme al difficile accesso alle cure mediche e al poco esercizio fisico è un fattore di rischio per le malattie metaboliche.
Cambiare direzione. Per altri ricercatori non coinvolti nello studio, è difficile stimare le morti direttamente attribuibili alle malattie metaboliche, perché la maggior parte delle persone che ne soffrono muore di eventi cardiovascolari, problemi renali o cancro, e non direttamente per queste condizioni.
Ma al di là delle sottigliezze statistiche, è indubbio che il trend stia andando nella direzione sbagliata rispetto a quanto desiderabile e a quanto auspicato dagli Obiettivi dell'Agenda 2030 (come l'Obiettivo 3: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti e a tutte le età).
Se le diete continueranno ad arricchirsi di cibi processati «la prevalenza dell'obesità continuerà ad aumentare, e questo farà crescere le condizioni a essa legate», dice Hu. «Con conseguenze globali serie in termini economici e di salute pubblica».