Olio, vino, pasta... Nel mondo, tanti alimenti vengono adulterati, sofisticati o contraffatti, per un giro d'affari di milioni euro. E queste frodi alimentari colpiscono, ovviamante, tanti cibi e bevande che finiscono ogni giorno sulle nostre tavole. La truffa più nota in Italia (forse perché più pericolosa) risale al 1986, quando le autorità di controllo alimentare scoprirono una vasta rete di commercio di vino al metanolo (un alcol che aumenta la gradazione del vino, ma che è nocivo). Lo scandalo più clamoroso, dato che nel 2013 si estese a ben 20 Paesi, fu invece quello dei tortellini "made in Italy", il cui ripieno conteneva carne di cavallo anziché di manzo. E nel 2015 arrivò perfino la mozzarella prodotta senza latte ma con la cagliata, un semilavorato che permette costi di produzione più brevi e più bassi. Ma vediamo quali sono ancora oggi, e come si realizzano, le frodi alimentari più diffuse in Italia.
Carne. Vendita di carni provenienti da animali cui sono state somministrate sostanze non consentite (es. ormoni) o medicinali, senza rispettare il periodo di sospensione tra somministrazione e macellazione; vendita di tagli meno pregiati spacciati per pregiati (es. lombata per filetto).
Pesce. Vendita di prodotti scongelati per freschi o di prodotti di allevamento per pescati in mare; vendita di specie diverse da quelle dichiarate; trattamento con additivi per mascherare uno stato di alterazione.
Vino. Impiego di zuccheri diversi da quelli provenienti dall'uva; aggiunta di feccie (depositi di lievito) e di additivi non consentiti; utilizzo di uve da tavola, non adatte alla vinificazione, per la produzione di vini spacciati come I.G.T., D.O.C. o D.O.C.G.
Miele. Aggiunta di sciroppi derivati dalla lavorazione di mais, canna e barbabietola da zucchero, riso.
Latte. Annacquamento del prodotto originale; vendita di un prodotto ricavato da latte in polvere; neutralizzazione di latte inacidito tramite aggiunta di alcali; aggiunta di acqua ossigenata per ridurre la carica batterica.
Mozzarella. Aggiunta di latte vaccino nella mozzarella di bufala; creazione di prodotti Dop con cagliate estere o da latte in polvere.