In effetti il nostro sistema immunitario dovrebbe, in teoria, attaccare ogni corpo estraneo che “si introduca” nel nostro organismo. Questa regola è applicabile anche al feto, un vero e proprio corpo estraneo dentro la madre. E allora, perché non succede? Questo fenomeno, chiamato tolleranza immunitaria, non ha ancora avuto spiegazioni certe.
Combattimento interno. Un’ipotesi è che la placenta, il tessuto che alimenta il feto, faccia in qualche modo da barriera tra madre e figlio e che sia poco immunogenica, cioè tale da produrre reazioni immunitarie. Secondo uo studio americano, il feto avrebbe una parte attiva nel “combattere” le difese naturali della madre. Le cellule della placenta produrrebbero infatti un enzima che distrugge un amminoacido necessario ai linfociti T, ovvero le sentinelle dell’organismo, per scatenare la risposta immunitaria.
Difesa eccessiva. È comunque provato che il corpo di una madre sviluppa sempre, nel primo trimestre dopo il concepimento, una reazione di qualche genere al corpo estraneo; nella maggioranza dei casi la gravidanza prosegue senza problemi. Talvolta, però, la risposta immunitaria è così intensa da provocare aborti spontanei. Va però ricordato che l’abortività dovuta a un’eccessiva reazione di difesa dell’organismo è molto bassa: il 10-15 per cento dei casi di aborto, mentre il 60-65 per cento degli aborti spontanei è dovuto ad anomalie genetiche.