I medici dovrebbero prendere lezioni dai bambini sul significato di consenso informato: quando si tratta di spiegare ai pazienti qual è la procedura medica cui dovranno sottoporsi, i piccoli sono assai più efficaci dei camici bianchi per chiarezza e onestà delle informazioni.
A coinvolgere gli alunni di una scuola elementare inglese come consulenti per la stesura di opuscoli informativi sulla chirurgia dell’anca, che fossero meno "oscuri" per i pazienti di quelli preparati dai dottori, è stato un team di medici in Inghilterra. Una specie di scherzo, raccontato in un articolo sul numero di Natale della rivista British Medical Journal, tradizionalmente dedicata a studi conditi da una punta di umorismo. Ma i cui risvolti sono anche seri.

Gergo oscuro. Diversi studi mostrano che, se ricevono informazioni adeguate, i pazienti si sentono meno in ansia e più soddisfatti delle cure. Ma come è noto spesso i medici non brillano per doti comunicative e per chiarezza, e lo stesso vale per molti degli opuscoli informativi che dovrebbero venire in soccorso al desiderio di comprensione dei pazienti.
Secondo varie ricerche, il cittadino medio in molti paesi industrializzati è in grado di leggere un testo scritto pari a un livello di istruzione corrispondente agli ultimi anni della scuola primaria o ai primi della secondaria. Specie quando si tratta di trattamenti medici, comprendere pienamente quel che si legge è essenziale: in questa direzione, per esempio, va la normativa che ha imposto anche all’Italia di adeguare i bugiardini dei farmaci, solitamente incomprensibili, per renderli più chiari e comprensibili.
Consulenza elementare. Analizzando sei opuscoli sull’intervento di artroplastica prodotti da sei diversi ospedali inglesi, i ricercatori dello studio hanno valutato che il loro grado medio di leggibilità fosse pari a quello di un diciassettenne. Hanno chiesto allora l’aiuto di un gruppo di bambini di 8-10 anni per riportare le informazioni al livello “giusto” di comprensione. Una sessantina di alunni della classe corrispondente alla nostra quarta elementare hanno assistito alla lezione di un chirurgo ortopedico che spiegava la tecnica dell’intervento, le indicazioni, le possibili complicazioni e i rischi.

Poi, in base a quello che avevano capito, hanno a loro volta scritto i testi per l’opuscolo, suddivisi in quattro capitoletti, aggiungendo quello che a loro giudizio potesse essere un utile disegno esplicativo.
Puoi anche morire... Ebbene, sul fatto che i giovani studenti abbiano capito in che cosa consiste l’intervento e siano stati in grado di riportare in modo semplice ed efficace le informazioni a nuovi potenziali pazienti, ci sono pochi dubbi.
“Quando la tua anca è vecchia e marcia”, ha scritto per esempio Mohammed, o “quando è oltre la data di scadenza” come ha detto Jamie, è il momento in cui ti devi rivolgere al chirurgo.
Le complicazioni? “Ti può venire un’infezione all’anca o un coagulo di sangue”. I rischi? “Il chirurgo può tagliare la cosa sbagliata”, scrive un bambino. “Ti puoi svegliare durante l’operazione”, afferma un altro, che aggiunge: “noi speriamo di no, ma puoi anche morire”.