C’è chi crolla dal sonno ad ogni ora e chi invece non può dormire. E studiando i primi, i ricercatori forse hanno capito come curare questi ultimi.
Uno studio su pazienti che soffrono di narcolessia (una rara malattia che porta ad addormentarsi di continuo) ha portato alla luce un rimedio chimico che potrebbe curare l’insonnia cronica.
Si tratta di un nuovo approccio che mira a inibire l’azione delle orexine, le proteine che ci tengono svegli e che, se difettose, possono portare a disturbi del sonno o all'obesità. Chi soffre di narcolessia ha livelli molto bassi di orexine nel sangue, cosa che lo porta ad avere sempre sonno e ad addormentarsi di colpo nel bel mezzo della giornata, magari sul lavoro o alla guida. Il nuovo farmaco regola l’azione delle orexine, abbassando lo stato di allerta e accorciando il tempo necessario ad addormentarsi.
Questa potrebbe essere una risposta adeguata per chi invece soffre di insonnia cronica – circa un decimo della popolazione nei soli Stati Uniti – e che oggi spesso deve assumere farmaci dagli spiacevoli effetti collaterali, come perdite di memoria o di equilibrio.