Nei primi aerei supersonici, avvicinandosi alla velocità del suono (oltre i 1.200 km/h) si verificavano vibrazioni, scuotimenti e oscillazioni che potevano addirittura causare la rottura della struttura. Anche il pilota subiva forti scosse arrivando talvolta a perdere il controllo dell’aereo. Oggi, però, le cose sono cambiate. Il pilota di un moderno aereo supersonico non prova sensazioni fisiche particolari al superamento della barriera del suono, dato che gli aerei moderni sono progettati per assecondare aerodinamicamente le sollecitazioni provocate dall’onda d’urto. Non ci si accorge nemmeno che durante il volo la struttura dell’aeroplano si allunga e si deforma, a causa della dilatazione termica dovuta al surriscaldamento superficiale. Volando a velocità così elevate poi, il pilota avvertiva e avverte tuttora l’accelerazione durante lo svolgimento di manovre lungo il piano verticale (transizioni dal volo orizzontale alla salita/discesa) e su quello orizzontale (virate). Tuttavia, negli aerei supersonici, l’intensità dell’accelerazione è appena più forte e prolungata di quella dei normali aerei di linea.