Il bruciore di stomaco, o pirosi, è
una sensazione di irritazione e
dolore, a volte anche molto
intensa, che si prova all’altezza
dello sterno. È il sintomo più tipico
di chi soffre di reflusso gastroesofageo,
cioè il “ritorno” del cibo e dei
succhi gastrici nell’esofago dopo
che sono già passati nello stomaco.
Ciò si verifica quando la valvola
che
si trova tra questi due organi
non funziona bene, aprendosi
quando non dovrebbe.
La risalita
di acido infiamma l’esofago,
producendo il bruciore di stomaco.
Il reflusso
viene in genere subito dopo aver
mangiato, specie se si fanno sforzi
fisici. E indossare abiti e cinture
troppo stretti
in vita può favorirlo. Anche
l’alimentazione influisce sull’acidità
di stomaco: bibite gassate, alcolici,
aglio, cioccolato e cibi grassi
peggiorano la tenuta della valvola
tra stomaco ed esofago. Arance,
limoni e pomodori aumentano
invece l’acidità.
Una vita troppo stressata e frenetica può aumentare in maniera significativa la produzione di succhi gastrici. Ogni giorno ne produciamo
circa 2,5-3 litri. Lo stress tende a far aumentare questa produzione quotidiana.
Oltre ai farmaci che
bloccano in parte la produzione di acidi (in particolare quelli a base di Idrossido di Magnesio e Idrossido di Alluminio), i medici consigliano di muoversi un po’
dopo il pranzo per aiutare la discesa del cibo, di non stendersi subito dopo un
pasto e di sollevare leggermente la testata del letto, di ridurre al minimo lo stress.