Salute

Che cosa succede se ingoiamo un chewing gum?

La gomma da masticare si incolla alle pareti di stomaco e intestino? Davvero ci vogliono sette anni per digerirla? Facciamo chiarezza su uno dei più terrificanti falsi miti che ci hanno raccontato.

Da bambini ve l'hanno ripetuto talmente a lungo, che ancora vi vengono i brividi: mai ingoiare una gomma, o potrebbe rimanere incollata al vostro apparato digerente per i prossimi sette anni. Ma quanto c'è di vero? Un chewing gum distrattamente mandato giù oggi sarebbe ancora lì quando probabilmente la Nasa avrà rispedito l'uomo sulla Luna?

sfatiamo un mito. Fortunatamente, no. La digestione include tre fondamentali processi: la masticazione, durante la quale il cibo ingerito viene sminuzzato grossolanamente; una seconda fase, in cui enzimi e proteine presenti nella saliva e nello stomaco demoliscono gli alimenti nelle loro componenti principali, traendone i nutrimenti che saranno assorbiti dall'intestino; e un terzo momento in cui succhi gastrici e acidi dissolvono quanto è rimasto permettendone la successiva espulsione.

Dura a morire. I chewing gum sono fatti di gomma base, aromi, additivi, zuccheri o dolcificanti, oli vegetali: mentre le altre sostanze vengono demolite ed eliminate (o assorbite) facilmente, la gomma vera e propria resiste all'attacco di enzimi, acidi e proteine (e ovviamente a quello dei denti).

Un tempo per confezionare i chewing gum si usava il chicle, una gomma naturale ricavata dal lattice della sapota (Manikara zapota), una pianta del Centro America. Oggi si usano per lo più gomma arabica (naturale e intaccabile dagli acidi dello stomaco) o, in altri casi, polimeri sintetici non biodegradabili e non solubili in acqua, che invece non vengono smaltiti nel processo digestivo.

Verso l'uscita. Niente paura, però: anche se non demolita facilmente, questa gomma si fa tranquillamente largo nel tratto digerente, e viene in genere espulsa entro un paio di giorni. Segue cioè la sorte degli altri corpi estranei accidentalmente introdotti nell'esofago, come le monete: se più piccoli di 2 cm di diametro, riescono a sorpassare lo stomaco e raggiungere il retto (la gomma ha poi il vantaggio di essere morbida).

Uno alla volta. Gli unici a correre rischi reali sono coloro che ingeriscono gomme d'abitudine (succede di solito ai più piccoli, se non controllati): quando si accumulano, i chewing gum possono causare occlusioni intestinali o attaccarsi alle pareti dello stomaco, e vanno rimossi chirurgicamente. Ma in genere i sintomi si presentano dopo pochi giorni, ben prima dei sette anni di cui abbiamo sentito parlare.

Qui sotto, un video della American Chemical Society (in inglese, con sottotitoli) che ripercorre le sorti di una "cicca" nel tratto digerente.

25 maggio 2016 Elisabetta Intini
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