La Terra è invasa dalla plastica. E anche il nostro organismo lo è: beviamo, respiriamo e mangiamo plastica, perché è nelle bevande, nel cibo e perfino nell'aria. La plastica, che è indistruttibile, si trasforma in particelle minuscole: le microplastiche, cioè microparticelle di materiale sintetico di dimensioni inferiori a 5 millimetri, e le nanoplastiche che vanno da 1 a 1.000 nanometri (milionesimi di millimetro). Infatti, gli studi che hanno cercato microplastiche all'interno del nostro corpo le hanno sempre trovate. Come lo studio pilota effettuato dalla New York State University che le ha trovate anche nel meconio, cioè le prime feci dei neonati.
Cacca di plastica. Nella ricerca statunitense sono stati studiati il meconio di tre neonati, e le feci di sei neonati e 10 adulti. In tutti i campioni di feci è stata notata la presenza di polietilene tereftalato (PET) e policarbonato (PC), due delle plastiche più diffuse, impiegate per esempio nei contenitori di bevande e alimenti, con una concentrazione molto più elevata nelle pupù dei neonati. I risultati hanno confermato quelli di uno studio europeo precedente, pubblicato su Pharmaceutics, che aveva trovato 10 tipi diversi di microplastiche nel meconio di due bambini nati con parto cesareo e nelle placente delle madri. E uno altro studio condotto su topoline gravide ha evidenziato anche che le microplastiche inalate, una volta raggiunto il sangue, possono arrivare alla placenta e passare nel feto.
Poiché le microplastiche possono ulteriormente frammentarsi fino a riuscire a entrare nelle cellule, causando infiammazioni anche gravi, sarà importante riuscire a determinare meglio le origini di questa contaminazione. E quanto possa incidere sulla salute dell'organismo già dalla nascita.
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