Aggiornamento del 15 marzo ore 16:56. L'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha deciso di sospendere, in via precauzionale e temporanea, la somministrazione del vaccino di AstraZeneca in tutto il territorio italiano, "in attesa dei pronunciamenti dell'Agenzia europea del farmaco - l'EMA - e in linea con quanto deciso da altri Paesi europei". L'AIFA ha precisato che comunicherà ulteriori informazioni in modo tempestivo, incluse le modalità di somministrazione della seconda dose del vaccino per chi avesse già ricevuto la prima. Anche Germania e Francia hanno deciso di fermare provvisoriamente la somministrazione del vaccino AstraZeneca in attesa del parere definitivo sulla sua sicurezza da parte dell'EMA, attese per domani.
Negli ultimi giorni l'EMA si era già espressa sulla questione della sospetta correlazione tra coaguli sanguigni e somministrazione del vaccino di AstraZeneca, dicendo che non ci sono evidenze scientifiche di un legame e annunciando che avrebbe comunque continuato a indagare sui decessi segnalati. Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito che non c'è alcuna prova di un nesso tra vaccinazione con il prodotto di AstraZeneca e gli episodi di trombosi, presenti in uguale misura nella popolazione vaccinata e non vaccinata.
Qui sotto, la notizia originale, Che cosa ha detto l'EMA sul vaccino di AstraZeneca, dell'11 marzo scorso.
Non c'è alcuna indicazione scientifica di un collegamento tra il vaccino di Oxford e AstraZeneca e un rischio aumentato di coaguli di sangue: ad affermarlo con una nota ad hoc è l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), che precisa che queste condizioni non figurano neanche tra i possibili effetti collaterali del vaccino. Al 10 marzo 2021 sono stati riportati 30 casi di eventi tromboembolici (occlusione di vasi sanguigni dovuti a problemi di coagulazione del sangue) su quasi 5 milioni di vaccinati con il prodotto di AstraZeneca in Europa, un numero non superiore a quello osservato nella popolazione generale.
Nel Regno Unito, dove sono 11 milioni i cittadini che finora hanno ricevuto il vaccino di AstraZeneca, le segnalazioni di trombosi avvenute finora nei vaccinati (con AstraZeneca e Pfizer-BioNTech) non sono in quantità superiori al numero di casi che sarebbero avvenuti comunque tra i non vaccinati. La sorveglianza che ha portato alle sospensioni cautelative totali o di alcuni lotti negli ultimi giorni è un fatto che dovrebbe rassicurare sulla massima attenzione presente sulla questione da parte delle autorità sanitarie nazionali ed europee.
Concomitanza, non causalità. La possibile associazione non giustificata tra il vaccino ed eventi che si verificherebbero comunque, come malattie o morti improvvise, è un rischio ben noto a chi si occupa di salute pubblica: la vicinanza temporale con la vaccinazione, in un momento in cui la campagna passa a grandi numeri, rischia di far attribuire al vaccino le ragioni di eventi non necessariamente collegati ad esso.
Ogni concomitanza anche minimamente sospetta viene esaminata con la massima serietà dai sistemi di farmacovigilanza, così come era già avvenuto durante le sperimentazioni di fase 3. Di solito la riserva si scioglie in pochi giorni ma il rischio, se questi eventi sono ripresi con eccessivo allarmismo dalla stampa, è di minare la fiducia della popolazione nei vaccini.