L’Helicobacter Pylori è un batterio che causa infiammazione gastrica e ulcera, scoperto agli inizi degli anni Ottanta da due ricercatori canadesi, Barry Marshall e Robin Warren. È formato da una sola cellula di forma elicoidale lunga pochi micron, cioè di dimensioni dell’ordine del milionesimo di metro.
Per muoversi utilizza i flagelli, piccole code, posti a ciuffo a un’estremità della cellula. Non è ancora ben chiaro come si diffonda da persona a persona, ma le indagini hanno stabilito che da un terzo a metà della popolazione mondiale è portatrice del batterio. Questo vive nello stomaco e nel duodeno, la parte dell’intestino adiacente allo stomaco, annidandosi nello strato di muco che riveste le cellule dello stomaco.
Un ospite fin troppo furbo. Questo stratagemma gli permette di sfuggire all’azione distruttiva dei succhi gastrici. Inoltre, trasformando l’urea che si trova nello stomaco in bicarbonato e ammoniaca, riesce a neutralizzare l’acidità dell’ambiente circostante. Se incontra le condizioni ideali, il batterio si moltiplica arrivando a una popolazione tra i dieci milioni e i dieci miliardi di individui. La presenza del batterio e le sostanze tossiche che esso produce provocano una lenta ma progressiva infiammazione delle mucose, che può portare a gastrite e ulcera. L’infezione viene attualmente curata con una terapia a base di tre tipi diversi di antibiotici.