È la scienza che studia le medicine tradizionali, utilizzate dalle popolazioni indigene, costituite da minerali, parti di animali e vegetali. L’etnofarmacologia prevede una indagine antropologica presso il guaritore, alla quale fa seguito l’analisi biochimica delle componenti del medicamento e la verifica scientifica degli effetti curativi. In questo modo sono stati scoperti principi attivi in grado di combattere malattie finora non curabili.
I più noti sono quelli estratti dalla pervinca del Madagascar, tra i più efficaci antitumorali esistenti. Uno dei più autorevoli programmi pubblici di etnofarmacologia è lo Shaman’s Apprentice Program finanziato dai National Institutes of Health e dalla National Science Foundation americana che, tra l’altro, si propone di coinvolgere le popolazioni locali e salvare le loro competenze tradizionali in fatto di piante medicinali, attraverso la creazione di archivi etnobotanici computerizzati, favorendo lo scambio e il confronto fra scienziati e sciamani.