È una modificazione della mucosa che riveste l’esofago. La modificazione è causata da un continuo reflusso di succo gastrico dallo stomaco. Il contatto con l’acido, prolungato per molti mesi, può portare all’esofagite, una banale infiammazione, o all’esofago di Barrett, cioè alla trasformazione della mucosa esofagea in una mucosa simile a quella dello stomaco.
Sotto stretto controllo. L’esofago di Barrett non può essere curato e chi ne è affetto deve sottoporsi ogni due o tre anni a una biopsia. La mucosa modificata, trovandosi fuori dalla sede che le è propria, potrebbe infatti degenerare e diventare maligna. In questo caso bisogna intervenire chirurgicamente, eliminando il tratto di esofago di Barrett prima che possa insorgere un tumore.
Le cause? Cattive abitudini. Il reflusso è dovuto a una difettosa chiusura dell’imboccatura dello stomaco, chiamata cardias, abbinata a una ridotta motilità dell’esofago, che normalmente ricaccerebbe indietro il materiale acido. Le cause possono essere lo stress, usi alimentari sbagliati (mangiare in fretta, oppure coricarsi subito dopo pranzo, quando lo stomaco non si è ancora svuotato), il fumo o anche situazioni fisiologiche particolari, come la gravidanza. L’esofago di Barrett viene spesso diagnosticato casualmente, perché non dà sintomi.