È una malattia che colpisce lo stomaco e l’intestino. Si prende mangiando pesce crudo o in salamoia contaminato dalle larve dei nematodi, piccoli vermi di forma cilindrica appartenenti alla famiglia delle Anisakidae.
I sintomi compaiono già poche ore dopo l’ingestione: dolori allo stomaco, febbre, nausea e vomito. Spesso le larve vengono espulse col vomito. Altrimenti passano nell’intestino, dove si possono infiltrare nella parete provocando, nei casi più gravi un blocco intestinale o una peritonite.
Ospite indesiderato. Poiché non esiste alcuna terapia valida, la speranza è che la larva venga espulsa dall’intestino spontaneamente. Se l’infestazione diventa cronica, le parti di intestino contaminate vanno eliminate chirurgicamente. In Italia sono segnalati pochissimi casi di anisachiasi. La malattia, infatti, colpisce soprattutto chi mangia pesce crudo, come i giapponesi. La miglior difesa, dunque, è la prevenzione: cuocere il pesce, oppure congelarlo a 20 gradi sotto zero per almeno un paio di giorni.