Salute

Capodanno: psicologo cani, con fobia botti rischiano anche infarto

Colangeli, distinguere fra paura e attacco di panico vero e proprio, da trattare con farmaci

Roma, 30 dic. (AdnKronos Salute) - Per evitare il rischio 'spavento da botti' per il nostro cane a Capodanno, "occorre innanzitutto distinguere fra animali che hanno solo paura, o magari si eccitano semplicemente, e quelli che subiscono veri e propri attacchi di panico, che nel caso di quattrozampe anziani o con problemi di cuore possono sfociare anche in infarti". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Raimondo Colangeli, medico veterinario e vicepresidente Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani) con delega alla medicina comportamentale.

"All'arrivo di scoppi e fuochi d'artificio - sottolinea l'esperto - il cane può rimanere indifferente, esserne impaurito o mostrare appunto una sintomatologia simile a un attacco di panico. L'animale ha paura quando è attento a ogni rumore; si orienta verso la direzione da cui proviene il suono per poi ritrarsi subito dopo; è agitato, ma non cerca un nascondiglio; emette abbai durante gli scoppi, ma si tranquillizza in breve tempo; piagnucola ogni tanto, ma riesce ad avvicinarsi ai proprietari quando chiamato".

Ma la situazione può essere ben più grave: "L'attacco di panico - precisa Colangeli - si manifesta quando il cane vaga per l'abitazione o nel giardino senza pace, cercando vie di fuga; si nasconde sotto il letto, in bagno, nella cuccia o in garage e, anche se chiamato, non esce; cerca ripetutamente il contatto con il proprietario, ma non riesce a calmarsi anche quando ottiene carezze; distrugge oggetti quando è solo; lasciato in giardino distrugge le persiane delle finestre o le ante delle porte per cercare rifugio all'interno dell'abitazione; trema, biascica, perde gocce di saliva, ansima, fa i propri bisogni là dove si trova e recupera la calma molto tempo dopo l'ultimo evento sonoro".

"Quando il cane mostra solo sintomi riferibili alla paura - consiglia il veterinario - è necessario allestire la 'stanza rifugio': scegliere il locale dove il rumore dei botti si percepisce con minore intensità, abbassare le tapparelle o chiudere le imposte; utilizzare la musica o il suono della tv come sottofondo; rimanere accanto al cane, rassicurarlo con una carezza e tranquillizzarlo con voce pacata; quando è possibile, distrarre l'animale coinvolgendolo in un gioco; evitare di chiamare il cane per esporlo alle deflagrazioni e ai bagliori dei fuochi d'artificio, anche solo per mostrargli che non c'è nulla di cui preoccuparsi; coinvolgere l'animale in una lunga passeggiata il pomeriggio dell'ultimo giorno dell'anno, così la sera sarà stanco e meno attento a ciò che accade intorno; offrirgli la cena al rientro dalla passeggiata, così da favorirne la consumazione qualche ora prima dell'inizio dei botti; portare il cane a fare l'ultima passeggiata a festa conclusa, avendo cura di attendere almeno 30 minuti dell'ultima deflagrazione così da evitare la presenza di scoppi improvvisi durante il giro; chiedere agli amici che trascorreranno la serata con noi di festeggiare evitando l'utilizzo di fuochi d'artificio, ma lanciando stelle filanti o coriandoli".

"Quando invece il cane presenta segni riferibili a un attacco di panico - prosegue Colangeli - è necessario evitare di lasciarlo da solo nel giardino: l'animale, in preda al panico, potrebbe scavalcare la recinzione e vagare senza meta per molte ore; evitare di lasciare l'animale da solo sul terrazzo o sul balcone: il cane in preda al panico potrebbe lanciarsi nel vuoto, o ferirsi distruggendo le imposte per trovare riparo nell'abitazione; evitare di trattenere l'animale legandolo con corde o catene; se il cane cerca un nascondiglio, possiamo costruire la stanza rifugio; rimanere accanto all'animale durante le deflagrazioni; se il nostro cane ha un 'amico' che non teme i botti, è bene trascorrere il Capodanno tutti insieme, così che gli animali più tranquilli possano supportarlo; infine, i giorni precedenti il Capodanno è necessario consultare il medico veterinario di fiducia per intraprendere una terapia farmacologica sintomatica per proteggere il cane dall'evento traumatico".

"In seguito - conclude l'esperto - sarebbe necessaria una visita comportamentale per intraprendere un percorso riabilitativo: in fondo, se il proprietario è il punto di riferimento del cane, vedendolo tranquillo anche l'animale dovrebbe tranquillizzarsi. Se ciò non avviene, c'è qualcosa che non va nel rapporto tra i due, che va affrontato. Invece in questi giorni di festa ho ricevuto decine di telefonate dell'ultimo minuto per risolvere il problema. I farmaci ansiolitici vanno utilizzati e sono necessari in molti casi, ma l'ideale sarebbe seguire il cane tutto l'anno e lavorare sul 'feeling' che si deve creare con il suo proprietario".

30 dicembre 2014 ADNKronos
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