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Brufoli: come si combatte l'acne?

L'acne giovanile colpisce circa il 70% degli adolescenti in forma più o meno grave: è una malattia infiammatoria della pelle, da non sottovalutare né trascurare.

Se c'è una cosa che accumuna gli adolescenti di ieri e quelli di oggi è la lotta quotidiana contro i brufoli. Per fortuna, però, oggi le cure e i trattamenti specifici sono più efficaci e più mirati. Ma un conto è avere qualche foruncolo, un altro è averne tanti: in questo caso, si tratta di acne, una malattia infiammatoria del tessuto cutaneo da non sottovalutare.

L'acne giovanile colpisce prima le ragazze (soprattutto dai 14 ai 17 anni) e poi i ragazzi (il picco è dai 16 ai 19 anni). A causa dello sviluppo ormonale, infatti, quella è l'età della pelle grassa, soprattutto nella cosiddetta zona a T del viso, cioè la fronte, il naso e il mento. Proprio lì, di solito, la superproduzione di sebo forma un tappo di grasso nel follicolo pilifero che, anche per la presenza di batteri, si infiamma e diventa un brufolo.

Focus Extra 86
Questa è una sintesi del servizio dedicato all'acne giovanile disponibile su Focus Extra n.86 - Aprile 2020, interamente dedicato alla cura del corpo (guarda l'anteprima).  © Focus

Attente al trucco. La cosiddetta acne primitiva degli adolescenti si manifesta per una predisposizione genetica: le probabilità di averla, quindi, sono maggiori se ne hanno sofferto alcuni familiari, come il padre o la madre. Il primo passo per prevenirla è l'uso di prodotti specifici per la pulizia quotidiana. Inoltre, soprattutto le ragazze che si truccano dovrebbero fare attenzione a certi cosmetici che favoriscono la chiusura dei pori: chi ha una predisposizione dovrebbe applicare sul viso solo prodotti con la dicitura non comedogenico.

 

 

La pulizia del viso, poi, è importantissima. «Meglio farla mattina e sera con il latte detergente e non usare prodotti a risciacquo, che seccano la pelle. Quella acneica, infatti, è una cute molto grassa in alcuni punti ma molto secca in altri. Per questo è sensibile e più predisposta alle infiammazioni cutanee», spiega Alessandra Narcisi, dermatologa presso l'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano).

 

Guerra ai batteri. Oltre alla pulizia quotidiana, ci sono terapie dirette contro i batteri che infiammano il follicolo pilifero: sono a base di antibiotici e di disinfettanti come il benzoilperossido, un componente fondamentale dei detergenti anti-acne. In altri casi, lo specialista prescrive prodotti a base di retinoidi, sostanze simili alla vitamina A che agiscono sulla produzione di sebo e prevengono la formazione di tappi nel follicolo.

 

 

Infine, nei casi in cui l'acne è più grave si ricorre alla cura ormonale, con la somministrazionedella pillola (a base di progesterone) oppure a cicli di farmaci antibiotici di nuova generazione.

Nelle ragazze, una concausa dell'acne può essere la sindrome dell'ovaio policistico, ma la diagnosi richiede un approfondimento da parte di un ginecologo.

 

Non schiacciarli mai! Insomma, gli specialisti ormai hanno le armi giuste per sconfiggere l'acne giovanile (e anche quella degli adulti, che non è affatto rara). Farsi curare tempestivamente ed evitare il fai-da-te è fondamentale, tra l'altro, per evitare la formazione di piccole cicatrici che restano sulla pelle di chi ha avuto una forma di acne seria. «Per fortuna, oggi esistono trattamenti efficaci, come i peeling chimici o la laser terapia, che eliminano questi segni. Ma per evitarne la formazione, dovremmo insegnare ai ragazzi a non schiacciarsi mai i punti neri e nemmeno i brufoli isolati (con la punta gialla in rilievo)», conclude Alessandra Narcisi.

 

16 aprile 2020 Fabrizia Sacchetti
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