Sultan Kosen, l'uomo più alto del mondo, non cresce più: la sua statura è stata bloccata chirurgicamente all'altezza di 2,51 metri da Jason Sheenan, medico dell'Università della Virginia.
Kosen, di origine turche e con un passato da cestista nel Galatasaray (anche se non ha mai giocato una partita), soffre di acromegalia, una patologia rara e invalidante provocata da un tumore della ghiandola pituitaria, o ipofisi. Le cellule tumorali spingono la ghiandola a secernere enormi quantità di ormone della crescita. Se questa condizione si verifica prima della pubertà, chi ne è affetto sviluppa il gigantismo: il suo corpo cioè non smette mai di crescere.
Questa malattia porta con sé una serie di gravi complicazioni soprattutto a carico dello scheletro, che non è progettato per raggiungere simili dimensioni. (Scopri le malattie più misteriose della storia)
Microintervento sul gigante
Nel 2010 Kosen si è rivolto al dottor Sheenan, che è intervenuto sul tumore con un bisturi a raggi gamma, uno strumento in grado di bombardare con radiazioni una zona molto ben delimitata dell'organismo, in questo caso una piccolissima area del cervello.
La distruzione del tumore ha bloccato la sovrapproduzione di ormone della crescita, fermando così la malattia di Kosen.
Guinness? No, grazie
Grazie, o per colpa, dell'acromegalia contratta all'età di 10 anni, Sultan Kosen è entrato diverse volte nel Guinness dei Primati e non solo come uomo più alto del mondo, ma anche come uomo con il piede più grande (la misura delle sue scarpe è il 57) e con le mani più grandi (27,5 centimetri).
La sua vita comunque è stata tutt'altro che felice: a 29 anni Kosen ha passato 2/3 della propria esistenza a combattere con un mondo fatto per gente molto più piccola di lui. Dalla difficoltà nel trovare i vestiti e i mobili per la casa, ai mezzi di trasporto sempre troppo scomodi.
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