Roma, 8 apr. (AdnKronos Salute) - Cresce la passione degli italiani per il ritocchino spiana rughe con il botulino. Secondo gli ultimi dati dell'Aiteb, l'Associazione italiana terapia estetica botulino, nel nostro Paese nel 2014 c'è stato un incremento (+11,2%) dell'uso della tossina botulinica rispetto all'anno precedente. E un aumento del 31% dei filler, sostanze iniettabili sottopelle utilizzate per correggere o ritoccare i segni dell'età. Sempre nel 2014, il decennale dell'arrivo sul mercato del 'botox', gli esperti avevano stimato nella Penisola circa 250 mila interventi all'anno su oltre 100 mila pazienti a partire dai 35 anni d'età.
Per valore di mercato, inoltre, l'Italia si conferma la quarta piazza europea del botulino dopo Regno Unito, Germania e Francia, e davanti alla Spagna. E anche se nei gusti nazionali il filler continua a prevalere sulla tossina botulinica (per i 'riempitivi' siamo secondi in Europa dopo la Francia e precediamo Germania, GB e Spagna), la 'punturina al veleno' recupera terreno e il business cresce a 2 cifre nonostante la crisi: dal 2011 al 2013 è passata da 15 milioni di euro a oltre 17,7 mln (+18%); il 2013 ha fatto segnare un +13% sul 2012, e nel 2014 la crescita è stata dell'11,2% rispetto al 2013.
L'inglese Indipendent Healthcare Advisory Service (Hias) ha rilevato che le complicanze mediche a seguito di trattamenti con botulino sono pari allo 0,13%, contro lo 0,25% registrato con i filler. Per questi ultimi il mercato italiano è sceso da circa 31,4 milioni nel 2011 a 27,7 mln nel 2012, risalendo a 31,2 nel 2013. E se nel 2011 i filler doppiavano il botulino (rapporto di 2 a 1), la proporzione 2013 è di 1,7 a 1 a segnare un lieve cambio di tendenza. In generale l'Europa continentale sembra amare più i filler, mentre i Paesi anglosassoni scelgono la tossina spiana-rughe con un rapporto botulino/filler pari a 4 a 3 in Uk e di 2 a 1 negli Usa.