Milano, 21 lug. (Adnkronos Salute/Labitalia) - In uno scenario macroeconomico caratterizzato da prospettive di crescita soggette a molteplici fattori di rischio, impatto della Brexit in primis, il 2016 del settore cosmetico si contraddistingue per un generalizzato miglioramento degli indicatori economici. Secondo i dati dell’Indagine congiunturale del Centro studi di Cosmetica Italia, a fine anno il fatturato globale del settore supererà infatti i 10,5 miliardi di euro (+5% rispetto al 2015).
Ancora una volta, la componente estera della domanda avrà un impatto positivo sulla crescita dei fatturati: per fine 2016 si stima una crescita delle esportazioni superiore all’11% per un valore di oltre 4.200 milioni di euro. "La dinamica positiva dell’export cosmetico -evidenzia Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia- ci consente di stimare un ulteriore record per il saldo commerciale che a fine anno supererà i 2.100 milioni di euro. Significativa è anche la lenta ma positiva crescita del mercato interno che sarà prossimo ai 9.900 milioni di euro (+0,7%)".
Alcuni segnali di ripresa arrivano anche dai canali di distribuzione che hanno maggiormente sofferto negli ultimi esercizi. Si annuncia, infatti, un’inversione di segno per l’acconciatura professionale che chiuderà l’anno a +0,8% per un valore poco inferiore ai 560 milioni di euro. Anche la profumeria registra un previsione di crescita positiva per il 2016 (+1%) per un valore che si approssimerà ai 2.000 milioni di euro.
Emergono trend superiori agli altri canali da parte delle vendite dirette (a domicilio, per corrispondenza, e-commerce) per le quali si attende una crescita di oltre sette punti percentuali con un volume di vendita che supererà i 750 milioni di euro. Si conferma il consumo consolidato e interessato verso il mondo dei cosmetici a connotazione naturale, come evidenziato dalla continuità dei tassi di crescita del canale erboristeria (+2,2% a fine 2016 con un valore di circa 430 milioni di euro). Crescono a ritmi rallentati, ma pur sempre superiori alla media del comparto, i consumi di cosmetici in farmacia per un valore di mercato che a fine anno supererà i 1.850 milioni di euro (+1,3%).
Gli unici segnali negativi arrivano dalla grande distribuzione e dai centri estetici. Per la prima si prevede, infatti, una contrazione dello 0,8% pur rappresentando il 40% della distribuzione di cosmetici in Italia e un valore di 4.100 milioni di euro. I centri estetici risentono invece, seppur in maniera rallentata, della flessione del numero di servizi e trattamenti (-2,1% per un valore poco superiore ai 220 milioni di euro). Infine, sono di buon auspicio le indicazioni dei contoterzisti che segnalano, una previsione di crescita del 4,3% per un fatturato di oltre 1.100 milioni di euro.
La presentazione dell’indagine congiunturale è stata, inoltre, occasione per illustrare i risultati emersi dalla ricerca Giovani impresa, condotta in collaborazione con l’università Iulm e il contributo interpretativo di Ermeneia.
Si tratta di un’indagine incrociata che ha coinvolto studenti e imprese associate e che ha messo a confronto le aspettative e i bisogni dei giovani verso il settore cosmetico con le richieste delle aziende.
In particolare, risultano significative le evidenze emerse verso l’industria cosmetica: a fronte di una limitata e parziale conoscenza del mondo beauty (circa la metà dei giovani intervistati), risultano ancor più rilevanti le azioni promosse da Cosmetica Italia nel quadro dei rapporti con le università.
Tra queste, evidenziare le opportunità di buon livello che il settore può offrire sul piano professionale e presentare gli interessanti profili che stanno nascendo e che hanno bisogno di una forte componente di comunicazione e di utilizzo delle nuove tecnologie informatiche, oltre che di quelle legate specificamente alla ricerca e allo sviluppo prodotti (e in genere alla gestione evoluta dell’impresa).