Salute

Attacco ai tagli e spot di Tornatore sul web, del 2002 ma mai trasmesso

La denuncia dell'Aima in Giornata mondiale, basta convegni 'rituali', a pazienti serve diritto a cure

Milano, 21 set. (AdnKronos Salute) - "Siamo stanchi della ritualità dei convegni e del terrorismo dei numeri, e siamo molto arrabbiati per come vengono celebrati la Giornata e il mese mondiale Alzheimer". Patrizia Spadin, presidente dell'Associazione italiana malattia di Alzheimer (Aima), sceglie proprio il 21 settembre, Giornata mondiale contro l'Alzheimer, per esprimere il suo disappunto: "Venti o 30 anni fa era fondamentale, per far conoscere il problema, denunciare i numeri della prevalenza e dell'incidenza, descrivere la patologia, raccontare che cosa sarebbe stato necessario fare sia per la cura che per l'assistenza - riflette Spadin - Ma oggi no. Oggi la conoscenza e la competenza, anche grazie all'Aima, sono elevate e diffuse. Perché quindi focalizzare l'attenzione su argomenti già noti?".

Aima ha 30 anni ed è l'associazione più vecchia in Italia. Quella che, secondo una nota della stessa onlus, ha aperto la strada a tutto quello che oggi si è realizzato per i malati di Alzheimer. Per molti, incalza Spadin, è "meglio parlare delle certezze acquisite che incontrano il favore di tutti e diventano occasioni di autocelebrazione, piuttosto che affrontare il vero problema della demenza che è il diritto alla cura. I malati di Alzheimer hanno gli stessi diritti, ma il bisogno di cura è diverso - ricorda la presidente di Aima - Sono malati fragili, totalmente non autosufficienti perché deteriorati cognitivamente, e la loro malattia dura spesso molti anni". Nel nostro Paese solo alcune strutture sono "virtuose e si prendono cura dignitosamente dei pazienti", ma in generale manca "una visione di sistema e una strategia a medio-lungo termine. Le famiglie sono devastate dal peso economico-organizzativo della malattia del loro caro, oltre ovviamente al peso psicologico ed emotivo che sopportano".

Da oggi 21 settembre, in occasione della Giornata mondiale contro l'Alzheimer, Aima rilancia sul web la campagna contro l'indifferenza con uno spot girato da Giuseppe Tornatore nel 2002 e non trasmesso da Rai e Mediaset. Nel video un anziano entrava in Parlamento con aria smarrita e urlava contro la platea alzando le braccia al cielo. Mentre veniva trasportato fuori dall'Aula, una voce fuori campo diceva: "Quest'uomo è malato di Alzheimer, le istituzioni di una malattia ben peggiore: l'indifferenza". Lo spot non fu trasmesso e ci fu chi lo considerò un vilipendio. "Lo scandalo del 2002 non ha prodotto grandi risultati. Vediamo se nel 2015 l'accusa di indifferenza è sufficiente a turbare qualche cuore di politico o di amministratore, o se dobbiamo passare alle maniere forti", afferma Spadin.

L'associazione, spiega ancora la presidente di Aima, ha deciso di utilizzare l'appuntamento con la Giornata mondiale per "denunciare il taglio previsto di 3 miliardi e mezzo in sanità, il ridicolo finanziamento di 400 milioni al Fondo nazionale per la non autosufficienza, il mancato adeguamento dei Lea, l'Isee che considera fonte di reddito la pensione di invalidità e l'indennità di accompagnamento, i tagli locali ai servizi territoriali, solo per fare qualche esempio.

G8 per la demenza, raccomandazioni dell'Oms, rapporti mondiali, piani nazionali: siamo bravi con le parole. Anzi, siamo bravi solo a parole", conclude Spadin.

21 settembre 2015 ADNKronos
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