Salute

'Art for Peace Award' a Stephanie Sinclair, la fotografa delle spose bambine 'La scienza è la risposta ai grandi interrogativi etici del nostro tempo'

Torna a Milano 'Science for Peace'. L'oncologo, accolto invito Papa contro emergenza che offende l'uomo

Milano, 12 nov. (AdnKronos Salute) - Sono 21 milioni le persone nel mondo private della libertà, dei diritti e della dignità. Fra loro ci sono 5 milioni di bambini. Vittime indifese di un giro d'affari che l'Organizzazione mondiale del lavoro stima intorno ai 150 miliardi di dollari all'anno. Numeri che "ci offendono come esseri umani", di fronte ai quali "abbiamo il dovere di indignarci, ma anche di muoverci verso soluzioni concrete". E' la nuova sfida dell'oncologo Umberto Veronesi, che intitola 'Traffico di esseri umani e schiavitù moderna' la settima edizione della Conferenza mondiale 'Science for Peace', in programma a Milano domani 13 novembre. Per lo scienziato paladino dei diritti umani, la risposta non può che arrivare dalla scienza: "Universale e obiettiva, offre gli strumenti e i linguaggi giusti".

Con l'edizione 2015 dell'evento internazionale che ogni anno riunisce nell'Aula magna dell'università Bocconi scienziati, premi Nobel ed esperti di cooperazione e politica internazionale, "abbiamo risposto a un invito particolare. In un messaggio semplice e conciso - ricorda Veronesi - è stato Papa Francesco a suggerire che era ora di parlare di tanto orrore". Di reagire per spezzare le nuove catene che "non sempre sono di metallo: possono essere economiche, giuridiche, culturali, ma ugualmente crudeli, ugualmente intollerabili", denuncia l'ex ministro della Sanità. "Bambini soldato, lavoratori sfruttati, schiave sessuali, matrimoni forzati, profughi deportati: le vittime sono spesso donne, minori, rifugiati in fuga dai conflitti.

Ogni forma di violenza genera altra violenza e sopraffazione", avverte Veronesi. E tutti devono impegnarsi per interrompere questo circolo vizioso, ammonisce il fondatore dell'Istituto europeo di oncologia, che richiama ciascuno a una presa di coscienza e alle proprie responsabilità: "In un mondo che punta compatto all'autodeterminazione dell'individuo - analizza lo scienziato - ci sono bambine strappate alla scuola e vendute al miglior offerente. Compriamo biglietti d'aereo online e a pochi chilometri da noi ci sono persone i cui passaporti sono carta straccia, a cui è vietato anche solo pensare di andarsene. Discutiamo sulla riduzione dell'orario di lavoro e dietro le porte di milioni di cucine, fabbriche, fattorie ci sono donne e uomini schiavizzati. Non possiamo che essere intransigenti e pronti all'azione".

Come ribellarsi? "Con la conoscenza - risponde Veronesi - con il dialogo e il linguaggio universale e civilizzatore che è proprio della scienza. Ad essa riconosciamo la capacità di rispondere con analisi, proposte e soluzioni ai grandi interrogativi etici del nostro tempo".

Questo il senso di Science for Peace, appuntamento organizzato dalla Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con la Bocconi.

"La pratica della schiavitù ha tragicamente accompagnato la storia dell'umanità", spiegano i promotori. "In certe aree del mondo oggi persiste nelle sue manifestazioni più tradizionali, mentre in altre si è evoluta in nuove forme di sfruttamento, come quelle ai danni dei migranti e dei rifugiati. Ovunque, però, le vittime più vulnerabili sono i minori, le giovani donne, le persone provenienti da aree rurali e con scarsa istruzione. Particolarmente esposti sono i cittadini dei Paesi con uno sviluppo socio-economico limitato e un governo instabile, in cui i diritti umani sono poco tutelati e le politiche contro la schiavitù inconsistenti".

Fra gli ospiti della Conferenza - insieme al presidente di Science for Peace Umberto Veronesi, e ai vice presidenti Giancarlo Aragona e Alberto Martinelli - ci saranno i premi Nobel per la Pace Shirin Ebadi e Tawakkul Karman, e l'ex ministro degli Affari esteri Emma Bonino. Si parlerà delle diverse forme di lavoro forzato, compresa la prostituzione, e di 2 fenomeni molto diffusi nei Paesi medio-orientali: i bambini soldato, oggi particolarmente sfruttati dai gruppi fondamentalisti islamici in Africa e in Medio Oriente, e la schiavitù domestica che colpisce soprattutto le bambine costrette a contrarre matrimoni precoci, private del diritto all'istruzione, spesso vittime di violenza da parte del marito ed esposte a gravidanze ad altissimo rischio.

Interverranno fra gli altri Saniye Gulsar Corat, direttore della Divisione per l'uguaglianza di genere dell'Unesco, e Laurens Jolles, rappresentante regionale dell'Unhcr per il Sud Europa. Science for Peace punterà i riflettori su testimonianze dirette, portate dal direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, e dal presidente dell'organizzazione Terre des Hommes, Raffaele Salinari.

La tavola rotonda coordinata dal direttore del Robert F. Kennedy Human Rights Europe, Frank La Rue, tratterà infine dell'istruzione come strumento di prevenzione e difesa dalle moderne forme di schiavitù. Il dibattito coinvolgerà esperti del settore fra cui Silvia Cormaci, coordinatrice del Programma Women and Girls presso l'Anti Slavery Society, e Maryam Al Khawaja del Gulf Centre for Human Rights, per raccontare le esperienze sul campo, le attività pedagogiche e le buone pratiche. "L'obiettivo è mostrare che la conoscenza dei propri diritti è il primo passo indispensabile per emanciparsi da violazioni, discriminazioni e violenze".

Come ogni anno, durante la Conferenza sarà assegnato il premio 'Art for Peace Award' che quest'anno andrà alla fotoreporter Stephanie Sinclair, fondatrice del progetto Too Young to Wed. Da 13 anni la fotografa americana ritrae il dramma dei matrimoni precoci e forzati in vari Paesi del mondo, dando voce alle spose bambine strappate alla loro infanzia e trasformando l'indignazione in azioni sul campo e supporto alle comunità locali.

"Mettere fine ai matrimoni precoci è un passo fondamentale per promuovere una cultura di pace nel mondo", è il suo appello. "Con investimenti mirati e un'istruzione adeguata - esorta Sinclair - possiamo cancellare questo fenomeno entro una sola generazione".

12 novembre 2015 ADNKronos
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