Milano, 11 feb. (AdnKronos Salute) - La capacità di reprimere e regolare le risposte emotive e di attenzione per il tempo necessario a prendere una decisione potrebbe essere un'indicazione dell'abilità dei cani a risolvere un problema, sostiene uno studio austriaco pubblicato su 'Plos One' da un gruppo dell'università di medicina veterinaria di Vienna. Gli scienziati ritengono che il controllo inibitorio dei cani potrebbe giocare un ruolo nelle differenze individuali della risoluzione di problemi fisici.
A un gruppo di circa 40 Border collie sono stati assegnate 3 tipi diversi di allenamento, e sono stati testati una serie di compiti di controllo inibitorio - come per esempio aspettare prima di addentare un biscotto - e valutazioni cognitive per un periodo di 18 mesi. I ricercatori hanno scoperto che le differenze riscontrate in precedenti esperienze legate agli oggetti non spiegano la variabilità delle prestazioni di problem solving. A seconda del compito cognitivo, il controllo inibitorio ha invece avuto un effetto positivo o negativo sulle prestazioni, ed è risultato essere tra i migliori predittori di performance individuale nelle diverse abilità.
Gli autori ritengono che i cani probabilmente non trasferiscono le conoscenze delle regole fisiche da un compito a un altro, ma piuttosto si avvicinano a ogni situazione come se fosse un nuovo problema. Gli scienziati suggeriscono che studiando l'interazione tra controllo inibitorio e prestazioni nel problem solving si possa dare un importante contributo alla comprensione delle differenze individuali e delle singole specie nella risoluzione di problemi fisici.