Milano, 10 mar. (AdnKronos Salute) - - Piccoli narcisi crescono, grazie a mamma e papà. Il campanello d'allarme? Essere convinti che il proprio figlio sia un dono per l'umanità. Un messaggio che non gonfia l'autostima del bebè nella sua accezione più positiva, ma porta il bambino verso la deriva di sopravvalutare se stesso rispetto ai suoi pari. E' la conclusione a cui approda uno studio condotto su 565 bimbi olandesi fra i 7 e gli 11 anni e sui loro genitori, e pubblicato online su 'Proceedings of the National Academy of Sciences'.
Un team di scienziati dell'Ohio State University e dell'università di Amsterdam si è messo a caccia delle origini del narcisismo e ha scoperto che i bambini con la tendenza a fare di sé il centro del mondo, ponendosi su un gradino più alto rispetto ai coetanei - dunque quelli con i punteggi più alti nei test per il narcisismo - avevano alle spalle genitori che li sopravvalutavano. Ma questa visione 'gonfiata' della propria creatura non era associata con una maggiore autostima. Perché questi due aspetti si sviluppano in modi estremamente diversi, fanno notare i ricercatori.
E la sopravvalutazione delle doti filiali rischia di essere sterile visto che, spiegano gli autori dello studio, "è associata con alti livelli di narcisismo, ma non con una maggiore autostima. Al contrario, i genitori che mostrano più calore emotivo" verso i loro 'gioielli' hanno figli con un'elevata fiducia in se stessi, ma non narcisi. La differenza? "Chi ha un'alta autostima pensa di essere bravo e valido come gli altri, laddove i narcisisti sono convinti di essere meglio degli altri", osserva Brad Bushman, coautore dello studio e professore di Comunicazione e psicologia all'Ohio State University.
Con l'autore principale della ricerca, Eddie Brummelman dell'università di Amsterdam, l'esperto ha sondato genitori e figli 4 volte in un anno e mezzo (con survey somministrate 4 volte a distanza di 6 mesi). I papà e le mamme che li sopravvalutavano ritenevano che i loro bambini fossero "più speciali degli altri" e che meritassero "qualcosa di più dalla vita". E i figli "ci credono. Il che potrebbe non essere buono per loro e per la società", osserva Bushman. I genitori tendono a comunicare questi messaggi con le migliori intenzioni, convinti magari che possa accrescere l'autostima. Ma così non sembra, precisa Brummelman.
Le origini del narcisismo non sono così note come i pericoli che lo accompagnano, spiegano i ricercatori sottolineando che il loro è il primo studio prospettico a indagare su come questo atteggiamento psicologico si sviluppa nel tempo.
Sopravvalutare i propri figli, conclude Bushman, "è predittivo di narcisismo, non di autostima. Mentre il calore predice solo autostima". E la tendenza a 'gonfiare' il bebè gioca un ruolo chiave. Non è infatti automatico che da un papà e una mamma narcisisti nasca un bimbo narciso.
Certo, notano gli scienziati, come altri tratti della personalità il narcisismo è in parte il risultato della genetica e del temperamento dello stesso bimbo. "Alcuni potrebbero dunque essere più predisposti di altri", spiega Bushman. Padre di 3 figli, lo scienziato confessa che le sue ricerche "hanno cambiato" il suo modo di essere genitore. "Quando ho cominciato ero convinto che i miei bimbi dovessero essere trattati come se fossero davvero speciali. Ora sto attento a non farlo. Interventi di formazione possono insegnare ai genitori a esprimere affetto e apprezzamento verso i bambini senza dire che sono superiori agli altri o destinati a particolari privilegi. E studi futuri potrebbero testare se funzionano".