Roma, 27 ott. (AdnKronos Salute) - Inquinamento atmosferico a livelli d'emergenza e tasso di motorizzazione in crescita, gestione dei rifiuti altalenante e trasporto pubblico in crisi. Questo il quadro che emerge dalla ventunesima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore e presentato oggi a Torino. Le prime 5 città in classifica sono Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone, ma i risultati non sono eccellenti. Trento, ad esempio, ha valori eccessivi di biossido di azoto, Verbania e Belluno perdono un terzo dell'acqua immessa in rete, Pordenone depura poco più della metà dei suoi scarichi fognari. In fondo alla classifica, invece, Agrigento e Isernia, Crotone e Messina, Catanzaro e Reggio Calabria. Secondo Legambiente, i dati dicono che le città italiane vanno a tre velocità: sono lente, lentissime e statiche.
"Al suo ventunesimo anno, Ecosistema Urbano ripete con evidenza che c'è bisogno di una strategia positiva di trasformazione delle città. Serve un piano nazionale che assegni alle città un posto di primo piano nell'agenda politica che superi la frammentazione dei singoli provvedimenti e mostri una capacità politica di pensare un modo nuovo di usare e vivere le città. Purtroppo, il decreto SbloccaItalia rappresenta solo l'ennesima occasione persa. E le città pagheranno anche questo", afferma il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
Quest'anno, sono 18 gli indicatori selezionati per confrontare i 104 capoluoghi di provincia italiani. Tre indici sulla qualità dell'aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), 3 sulla gestione delle acque (consumi, dispersione della rete e depurazione), 2 sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), 2 sul trasporto pubblico (il primo sull'offerta, il secondo sull'uso che ne fa la popolazione), 5 sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull'incidentalità stradale, 2 sull'energia (consumi e diffusione rinnovabili).