La scoperta di un meccanismo finora sconosciuto che sembra alimentare gli attacchi d'asma apre nuove prospettive di ricerca su terapie che possano prevenire questi episodi all'origine, e migliorare la vita dei 262 milioni di persone che secondo l'OMS soffrono di questa malattia.
In base a uno studio pubblicato su Science, la distruzione delle cellule che rivestono le vie respiratorie durante gli attacchi d'asma provoca danni che determinano uno stato di infiammazione permanente e incoraggiano nuove crisi.
Fame d'aria. L'asma è una malattia cronica che può manifestarsi ad ogni età ed è caratterizzata dall'infiammazione e dal restringimento delle vie aeree, che rendono difficoltosa la respirazione. I sintomi più riconoscibili sono tosse, respiro corto e sibilante e senso di oppressione al torace, disturbi che spesso si riescono a gestire con medicinali per ridurre l'infiammazione o dilatare le vie respiratorie, ma che nei casi più gravi possono rendere difficile dormire, studiare, lavorare.
I fattori che scatenano l'asma spaziano dalle allergie a una componente ereditaria, ma anche lo smog, l'esposizione a fumo di tabacco, a muffe e sostanze chimiche irritanti, l'obesità e altre condizioni possono facilitare questa condizione.
Cicatrici perenni. Gli scienziati del King's College London hanno studiato nel dettaglio campioni di tessuto dell'epitelio che riveste le vie aeree nell'uomo e nei topi, fondamentale nelle risposte infiammatorie e immunitarie e coinvolto nella malattia asmatica. I ricercatori si sono accorti che il broncospasmo, cioè il restringimento patologico delle vie aeree tipico dell'asma dovuto allo spasmo della muscolatura liscia bronchiale, danneggia le cellule epiteliali in modo permanente, causando uno stato di infiammazione a lungo termine.
L'epitelio rimane come in uno stato di continuo tentativo di guarigione dalle ferite riportate, che lo rende più suscettibile alle infezioni e anche a nuove crisi asmatiche. Secondo gli autori dello studio, se si riuscisse a bloccare all'origine questo danno cellulare si riuscirebbe forse a rompere il circolo vizioso che alimenta gli attacchi d'asma.
La ricerca prima della clinica. Anche se chi soffre d'asma dispone già, generalmente, di farmaci che riducono l'infiammazione delle vie aeree, il ruolo dell'epitelio respiratorio finora era rimasto poco studiato. Gli scienziati stanno indagando le potenzialità di composti capaci di contrastare il danno meccanico in queste cellule nei topi, ma ci vorranno anni per capire se siano ben tollerati e utili anche nell'uomo.