Roma, 22 lug. (AdnKronos Salute) - Da fine luglio cambiano le etichette dei cibi 'gluten free'. Pasta, pizza, pane, biscotti e alimenti per celiaci ormai dovranno riportare in etichetta "diciture quali 'adatto alle persone intolleranti al glutine' oppure 'adatto ai celiaci', che però non potranno assolutamente essere inserite come singola informazione, ma solo e soltanto in presenza della indicazione 'senza glutine' o 'gluten free'". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Sabina Rubini, biologa ed esperta in sicurezza degli alimenti Studio Abr.
La celiachia è una malattia permanente su base infiammatoria dell'intestino tenue caratterizzata dalla distruzione della mucosa di questo tratto intestinale, ricorda il ministero della Salute. E' causata da una reazione autoimmune al glutine, la frazione proteica alcol-solubile di alcuni cereali quali grano, orzo, segale.
"Il 20 luglio 2016 il regolamento Ce n.41/2009, che sino a oggi ha disciplinato relativamente alla composizione e all’etichettatura dei prodotti alimentari adatti alle persone intolleranti al glutine, risulta abrogato. Pertanto dal 20 luglio le disposizioni sull’assenza di glutine o il suo contenuto molto ridotto negli alimenti per celiaci verranno mantenute in vigore dal regolamento Ue 828/2014", precisa l'esperta.
Ma concretamente quali sono le novità che potremo osservare sul prodotto in vendita? "La nuova norma introduce, a completamento delle informazioni sull’alimento, diciture quali 'adatto alle persone intolleranti al glutine' oppure 'adatto ai celiaci', in presenza della indicazione 'senza glutine' o 'gluten free'. Questo per una maggiore trasparenza a vantaggio del consumatore, il quale invece potrà distinguere un alimento che sia espressamente prodotto, preparato o lavorato per ridurre il tenore di glutine di uno o più ingredienti", oppure "un prodotto al cui interno siano stati sostituiti gli ingredienti contenenti glutine, con altri che ne sono naturalmente privi, mediante le diciture 'specificamente formulato per celiaci' oppure 'specificamente formulato per persone intolleranti al glutine'".
Un alimento con ingredienti naturalmente privi di glutine infine, come specifica la legislazione, "dovrebbe poter recare un'etichetta indicante l'assenza di glutine, in conformità alle disposizioni del regolamento, purché però siano sempre rispettate le condizioni generali sulle pratiche leali di informazione. Del resto, cosa più importante, le informazioni non dovrebbero mai indurre in errore il consumatore, suggerendo ad esempio che l'alimento possieda caratteristiche particolari quando in realtà tutti gli alimenti analoghi possiedono le stesse caratteristiche, inducendolo in questo modo a un acquisto che non gli garantisca la giusta trasparenza", conclude Rubini.