Roma, 6 lug. (AdnKronos Salute) - Pasta 'promossa' anche dal mondo dello sport: "Rimane il piatto 'principe' dell'alimentazione degli atleti, anche come pasto pre-competizione". Fabio Pigozzi, presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport, rettore e professore ordinario di Medicina interna all'università degli studi Foro italico di Roma, conferma la 'rivincita' di spaghetti e penne rigate sui chili di troppo, sancita da una ricerca del dipartimento di Epidemiologia dell'Irccs Neuromed di Pozzilli, pubblicata su 'Nutrition and Diabetes' e che ha esaminato più di 23.000 persone reclutate in due grandi studi epidemiologici: Moli-sani e Inhes (Italian Nutrition & Health Survey) condotti da diversi anni dallo stesso dipartimento.
"La ricerca - commenta Pigozzi all'Adnkronos Salute - dimostra ancora un volta come la dieta mediterranea abbia un ruolo strategico per il mantenimento dello stato di salute e come la pasta non abbia affatto un effetto negativo sulla forma fisica. Dipende ovviamente dalla quantità che se ne assume e dal condimento che la accompagna: è diverso il discorso per due etti di rigatoni alla pajata o un etto di spaghetti al pomodoro fresco".
"Ma sta di fatto che la pasta, insieme al riso e alle patate in altre aree geografiche, rimane l'alimento migliore nella dietetica applicata allo sport: questi cibi sono sempre presenti nel pasto principale prima della competizione per la loro facile digeribilità. Nella strategia di un pasto pre-competitivo, che va consumato 3 ore prima della gara - prosegue l'esperto - è infatti necessario assumere cibi di facile digeribilità, e la pasta offre tutte quelle caratteristiche per mantenere uno stato energetico ottimale".
Il medico sottolinea infine "l'importanza nello sportivo di una dieta equilibrata, ben bilanciata e con un uso cauto di integratori: lo standard abituale dell'atleta a tavola deve essere 'classico', e la pasta è la scelta numero uno, senza alcun timore che possa far ingrassare".