Roma, 25 mar. (AdnKronos Salute) - "I bambini vegani sono discriminati a scuola. Molti Comuni e Regioni non attuano le linee guida del ministero della Salute in vigore da 6 anni sui pasti delle mense e la produzione di certificati medici. La Lorenzin intervenga". Lo chiede in una nota la Lav, Lega antivivisezione, sottolineando che "molte amministrazioni locali come Roma - secondo una nostra ricerca - non prevedono ancora cibi dedicati ai vegani, limitandosi a dare contorni, o, seppure dispensati, cercano in alcuni casi di scoraggiarne l'utilizzo come fa la Regione Emilia Romagna". O ancora "richiedono, in maniera discriminatoria, certificati medici per una scelta che medica non è, come fanno Comuni come Torino, Parma, Bologna e Rimini. O addirittura pretendono un consenso informato di scarico di responsabilità come fa il Comune di Ferrara".
Per questo la Lav, forte anche di una pronuncia del Tar di Bolzano che nel maggio 2015 ha costretto il Comune di Merano a riammettere al nido una bambina la cui mamma si era rifiutata di accreditare la propria scelta etica vegana con un certificato medico, ha chiesto con una lettera al ministro della Salute Lorenzin di inviare una nota chiarificatrice a Regioni e Comuni, in applicazione delle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica. La richiesta è supportata da un'interrogazione parlamentare di cui la deputata Beatrice Brignone si è fatta promotrice.
Linee guida che sono state siglate anche dagli enti locali nella Conferenza unificata del 29 aprile 2010, e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale dell'11 giugno successivo. "A pagina 22 del documento - conclude la Lav - le linee guida recitano testualmente: 'Vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori'".