Roma, 22 dic. (AdnKronos Salute) - Calano le vendite di dolciumi preconfezionati negli Stati Uniti: fra gli alimenti che secondo gli esperti maggiormente hanno contribuito all'epidemia di obesità Oltreoceano, gli acquisti di biscotti, torte, merendine e ciambelle sono diminuiti del 24% fra il 2005 e il 2012, hanno calcolato gli esperti dell'Università del North Carolina, che hanno pubblicato i dati sul 'Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics'.
Nel tentativo di sviluppare nuovi metodi per monitorare gli sforzi per migliorare la qualità alimentare negli Stati Uniti, i ricercatori della hanno analizzato la 'questione dolciumi' da due angolazioni: i cambiamenti apportati agli ingredienti contenuti in questi prodotti, e se i consumatori ne avessero ridotto l'acquisto, virando verso alimenti a contenuto energetico inferiore e con meno zuccheri o grassi saturi. E se i risultati hanno evidenziato modifiche limitate nel contenuto nutrizionale dei dolciumi, tuttavia il consumo appare diminuito nell'arco dei 7 anni considerati.
"I dati di questo studio indicano che sono necessari grandi sforzi e su vasta scala da parte dei funzionari della sanità pubblica e delle aziende produttrici", osserva l'autore principale dello studio, Kevin Mathias del dipartimento di Nutrizione dell'ateneo americano. "Abbiamo infatti rilevato che i nuovi dolci prodotti nel 2012 non hanno meno calorie, zuccheri o grassi rispetto ai quelli già presenti sul mercato", assicura Mathias. Mentre per quanto riguarda ciò che gli americani comprano al supermercato, dallo studio emerge una buona notizia: tra il 2005 e il 2012 gli acquisti domestici di dolciumi preconfezionati sono scesi del 24%. "Questo mostra l'opportunità per i produttori di alimenti e i responsabili della salute pubblica di lavorare insieme per sviluppare strategie condivise", conclude l'esperto.