Salute

Alimenti: da kebab a sushi cibo etnico impazza ma 'ingolfa', consigli esperti

Roma, 7 apr. (AdnKronos Salute) - Kebab, felafel, sushi, tacos e fajitas fanno ormai parte della nostra dieta, grazie all'apertura di molti ristoranti specializzati in piatti tipici di altri Paesi. Gustosi, ma spesso molto piccanti e ricchi di grassi. A differenza della cucina italiana, infatti, gran parte degli alimenti esteri abbondano di spezie e, pertanto, potrebbero rivelarsi poco piacevoli per le persone che soffrono di disturbi gastrointestinali.

Un'alta percentuale di italiani soffre di tanto in tanto di 'cattiva digestione', spesso tormentata da disturbi gastrointestinali come acidità e bruciore di stomaco, reflusso gastroesofageo, irregolarità intestinali. In loro soccorso, il sito www.semplicementesalute.it di Assosalute - Associazione nazionale farmaci di automedicazione - fornisce una serie di consigli e informazioni utili per evitare di imbattersi in spiacevoli sorprese a tavola.

"Per facilitare l'attività digestiva - spiega Attilio Giacosa, direttore scientifico del dipartimento di Gastroenterologia del Gruppo Sanitario Policlinico di Monza - è consigliabile mangiare lentamente, fare pasti poco voluminosi, fare una passeggiata dopo aver mangiato, evitare di bere alcolici, soprattutto i superalcolici, non abusare di caffè, astenersi dal fumo. Insomma, per evitare brutte sorprese a stomaco e intestino la prima regola è evitare di strafare a tavola. Può essere consumato un pasto più abbondante ma non bisogna abbuffarsi e sovraccaricare troppo e per un periodo di tempo prolungato l’apparato digerente".

Per chi vuole sperimentare cibi originali come quelli etnici, quindi, è consigliabile non abbondare con spezie e non esagerare con fritti, condimenti e salse. L'obiettivo è quello di limitare le sostanze particolari potenzialmente 'irritanti', difficili da digerire, quelle a cui il nostro sistema digerente non è abituato. "In caso di eccessiva acidità nello stomaco e di bruciori - aggiunge Giacosa - possono aiutare a tamponare i fastidi gli antiacidi o gli antisecretori; è ovviamente consigliabile una maggiore attenzione da parte di quei soggetti che soffrono di ernia iatale o sono affetti dalla sindrome del colon irritabile".

Per contrastare i disturbi gastrointestinali un valido aiuto può essere rappresentato dai farmaci di automedicazione o da banco, acquistabili senza obbligo di prescrizione e riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride, presente sulla confezione. Ecco alcuni esempi di prodotti che potrebbero venire in aiuto: antispastici contro il mal di pancia e i dolori addominali; probiotici ed enzimi digestivi contro la cattiva digestione e per favorire il riequilibrio della flora intestinale; procinetici per accelerare i tempi di transito e normalizzare lo svuotamento gastrico; antidiarroici e fermenti lattici per fermare la diarrea e regolarizzare l’intestino; antiacidi per neutralizzare l’acidità gastrica e combattere il reflusso gastro-esofageo; adsorbenti intestinali per il gonfiore dello stomaco e dell’intestino e combattere aerofagia e meteorismo.

E in sintesi i consigli di Assosalute: non eccedere nelle quantità di cibo. In caso di pasti abbondanti, sarebbe meglio non mettere da parte lo sport e l’esercizio fisico; non dimenticare l'importanza di una dieta equilibrata, non mischiare troppo i cibi, non associare i cibi particolarmente grassi; evitare di ingerire una quantità elevata di dolci, soprattutto a fine pasto; controllare la qualità di alcol consumato durante i pasti. Per quanto riguarda il vino, un singolo bicchiere porterebbe avere delle proprietà benefiche, al contrario, una maggiore quantità potrebbe accentuare le difficoltà digestive.

7 aprile 2016 ADNKronos
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