Roma, 22 ott. (AdnKronos Salute) - L'associazione dei consumatori Codici critica la bozza di decreto allo studio del Mipaaf che introduce l’uso di carni diverse dalla suina per produrre il cotto. "L’ultima bozza di decreto presentata dal ministero dello Sviluppo Economico sulla produzione del prosciutto cotto lascia basiti: si permette l’uso di carne diversa dalla coscia di maiale, così come attualmente obbligatorio in base alla normativa del 2005", afferma in una nota Codici. Il testo è al vaglio del ministero delle Politiche Agricole e Alimentari che per ora non ha espresso alcun parere contro questa innovazione.
"Se il decreto ministeriale fosse approvato così com’è – afferma Ivano Giacomelli, segretario nazionale Codici - i consumatori troverebbero al supermercato, oltre al prosciutto cotto vero, anche quello fasullo, prodotto con qualsiasi altro tipo di carne. Un vero e proprio inganno per il consumatore a cui Codici si oppone con fermezza – continua Giacomelli - senza dimenticare il problema della tracciabilità. Come noto, infatti, alcuni salumi sono prodotti solo in Italia con determinati disciplinari e rappresentano la tipicità del nostro Paese. In futuro, in base al decreto ora al vaglio potremmo trovare sui banchi della grande distribuzione anche dei salumi prodotti con carni prive di tracciabilità riguardo l’origine e la modalità produzione, discriminando le nostre produzioni sul versante della sicurezza alimentare”.
"A questo proposito l’Assica (la sigla di Confindustria che riunisce i produttori di salumi) sostiene che l'etichettatura fornirà l'informazione adeguata, dichiarando prosciutto cotto (suino) e prosciutto cotto di tacchino (non suino). Ciò - avverte Giacomelli - tuttavia non garantirà trasparenza ai consumatori poiché i salumi sono esclusi dall'indicazione obbligatoria dell'origine della materia prima".
"Inoltre - prosegue Codici - c'è la prospettiva di ammissione di aromi chimici, i quali andrebbero a velocizzare le modalità di essiccamento dei salumi prodotti industrialmente, sbaragliando la concorrenza dei salumi essiccati e aromatizzati in modo naturale con tanto di marchi di qualità Dop, Igp. L'esempio è dato anche dalla volontà di impiegare budello artificiale per il culatello, permettendo all'industria alimentare anche qui di ledere la concorrenza delle realtà produttive italiane che - conclude - invece impiegano risorse per mantenere alta la qualità e il rispetto della tradizione".