Roma, 14 lug. (AdnKronos Salute) - Alghe, quinoa e legumi. Ecco la top list delle fonti alternative di proteine che in un futuro ormai prossimo saranno più gettonate sulle tavole dei consumatori più attenti e consapevoli, almeno secondo un'analisi presentata all'IFT15: Where Science Feeds Innovation, evento ospitato dall'Institute of Food Technologists di Chicago. Alghe, quinoa e legumi sono considerati da alcuni tecnologi alimentari le migliori fonti di proteine alternative, in grado di ridurre il consumo di carne e i rifiuti alimentari, ma anche di nutrire la crescente popolazione mondiale.
Rischiano di far storcere un po' il naso agli occidentali amanti delle tradizioni, ma le alghe aprono con decisione la classifica: fonte vegan di proteine hanno un'impronta di carbonio paragonabile alle proteine verdi esistenti, come il riso e soia, secondo Beata Klamczynska di Solazyme.
Le alghe contengono il 63% di proteine, il 15% di fibre, l'11% di lipidi, 4% di carboidrati, 4% di micronutrienti e 3% di umidità, ha spiegato l'esperta, sono facilmente digeribili e 'amiche del cuore'. Si trovano già nella lista degli ingredienti di alcuni frullati proteici, cracker, barrette, cereali, salse, condimenti e pane.
Ma i consumatori sono pronti per l'era delle alghe? "Sì, sono pronti ed entusiasti delle alghe," assicura. "Quanto più studiano, più si entusiasmano. Un po' di informazione elimina ogni dubbio. Inoltre ci sono migliaia di tipi di alghe tra cui scegliere per una varietà di prodotti", spiega Klamczynska. Altra alternativa 'green' è la quinoa, una coltura secolare 'dei poveri' tipica delle Ande in Bolivia e nel Perù, che negli ultimi tempi registra una crescente popolarità. Non si tratta, secondo gli esperti, di una moda passeggera.
"La quinoa è qui per restare", assicura Laurie Scanlin, precisando che ci sono più di 1.400 prodotti attualmente sul mercato. Scanlin, che detiene un brevetto statunitense per il 'Quinoa Proteine Concentrate', è pronta a scommetterci. "E' un cibo nutriente e sostenibile, e una fonte di proteine". Buone prospettive anche per 'classici' legumi come fagioli, ceci e lenticchie: ricchi di proteine, verdi, senza glutine, anallergici, non-Ogm e sostenibili, ricorda Anusha Samaranayaka di Pos Bio-Sciences a Saskatoon, in Canada. E oltretutto sono già presenti in molti piatti tipici della dieta mediterranea.