Roma, 9 giu. (AdnKronos Salute) - Un goccetto in gravidanza. Una futura mamma su 3 non smette di consumare alcolici durante i 9 mesi di attesa. E il 67% non considera rischiosa un'assunzione saltuaria. Eppure, 7 su 10 hanno almeno una paura legata alla salute del feto - più del dolore del parto, che preoccupa l’8% - e si dicono pronte a fare diverse rinunce, sia in fatto di cibo che di bevande alcoliche, per tutelare il nascituro. Questa la fotografia scattata dalla Doxa per AssoBirra (Associazione nazionale dei produttori della birra e malto), che ha intervistato oltre 800 donne tra i 18 e i 44 anni (412 incinte e/o con figli piccoli e 425 asenza figli) per scoprire quanto sanno del tema 'alcol e gravidanza' le mamme italiane.
Informare chi aspetta un bebè o sta provando ad averlo, o chi ancora non sa quali siano i comportamenti corretti da adottare in gravidanza, AssoBirra e la Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) lanciano, dal 9 giugno al 9 agosto, la terza edizione della campagna 'Se aspetti un bambino l’alcol può attendere''.
In teoria le donne sono preparate. Sui pericoli per la salute che il nascituro potrebbe dover affrontare, se la neo-mamma assumesse alcol durante la gravidanza, c’è una buona percentuale di informazione, che presenta però margini di miglioramento. Il 60% sa che "esistono rischi di malformazione o problemi fisici", il 5% parla di "rischio aborto", mentre il 14% "sa che esistono rischi, ma non sa quali siano" e il 20% pensa che "non ve ne siano proprio a patto di bere poco". "Il problema delle quantità di alcol assunto in gravidanza - spiega Paolo Scollo, presidente Sigo - è un altro punto che necessita un chiarimento. Il 59% del campione associa ad almeno un bicchiere al giorno il rischio di malformazioni o di aborto e l’8% ritiene che il limite da non superare sia di una-due volte a settimana".
Fra le novità di quest'anno, un nuovo sito internet www.seaspettiunbambino.it, con tutte le informazioni utili sul tema alcol e gravidanza; un videomessaggio realizzato con l'attrice e neo-mamma Francesca Cavallin come testimonial; e due post a settimana sul portale alfemminile.it, dove, nella nuova sezione 'l’esperto risponde', Enrico Vizza, segretario Sigo e direttore di Ginecologia oncologica dell'Istituto Regina Elena di Roma, risponderà a quesiti, dubbi, interrogativi di mamme, neo mamme o future mamme.
E ancora, un’azione capillare della Sigo coinvolgerà i suoi ginecologi, informandoli dei temi della campagna, per riuscire così a coinvolgere un numero sempre più ampio di donne, sensibilizzandole su questo importante argomento.
"Ancora una volta, come produttori di una bevanda che contiene alcol anche se in piccola parte - afferma Alberto Frausin, presidente AssoBirra - siamo in prima linea per diffondere una corretta cultura del bere, specialmente in determinate circostanze della vita, come nei periodi della gravidanza e dell’allattamento. Proprio per questo abbiamo scelto di rilanciare un messaggio chiaro e semplice rivolto alle future mamme: 'Se aspetti un bambino, o se stai provando ad averne uno, l’alcol può attendere'".