Roma, 15 apr. (AdnKronos Salute) - In Italia, 1 milione di persone è alcol dipendente e 1 milione e mezzo è ad alto rischio ma solo il 10% viene curato. E' la fotografia scattata dal convegno 'Alcol e salute: costi, conseguenze, soluzioni e associazionismo', realizzato grazie al contributo non condizionato di Mylan. "Questa giornata ha l’obiettivo di identificare i soggetti a rischio per garantire il miglior percorso di cura attraverso un nuovo modo di lavorare che, prevede la stretta interazione (approccio ecologico sociale) tra i professionisti della salute, le famiglie e l’associazionismo", ha spiegato Gianni Testino, Coordinatore Centro Alcologico Regionale – Regione Liguria, Irccs Aou San Martino-Ist.
"In Italia si stima che quasi 1 milione di persone abbiano necessità di essere intercettate negli ambiti di assistenza sanitaria primaria e inviate ai servizi specialistici, dove attualmente solo il 10% circa delle persone che avrebbe bisogno di riabilitazione sanitaria e di reinserimento sociale viene curato - ha affermato Emanuele Scafato, direttore Osservatorio Alcol Istituto superiore sanità - È opportuno che le Regioni garantiscano piena attuazione degli interventi specifici previsti nel piano nazionale di prevenzione".
"L’indagine sulla popolazione generale 18-64 anni, segnala che il 90% ha consumato alcol nella vita - ha evidenziato Sergio Schiaffino, dirigente settore Assistenza sanitaria e socio sanitaria alle fasce deboli, politiche sociali e famiglia della Regione Liguria - Il consumo di alcol negli ultimi 12 mesi ha riguardato oltre l’80% delle persone. Come emerge dallo studio Espad Italia 2015, il consumo di alcol tra gli studenti 15-19 anni è molto diffuso e aumenta col crescere dell’età. I maschi consumano più delle coetanee femmine, anche se non con significative differenze. Il 'binge drinking' negli ultimi 30 giorni ha riguardato il 34,5% degli studenti 15/19 anni e il 42% tra i 18/19 anni".