Milano, 9 mag. (AdnKronos Salute) - Sempre più giovani le persone che contraggono il virus dell'Hiv: negli ultimi due anni i nuovi casi, circa 10 al giorno, hanno un'età compresa tra i 25 e i 29 anni. Oltre 94 mila sono i casi diagnosticati e trattati in Italia, 4 mila i nuovi ogni anno, dei quali il 60% viene trattato in maniera tardiva. La Lombardia, con circa 20 mila persone, è la regione più colpita.
"Tutto questo nel più totale silenzio. Il tema è fuori dall'agenda di politica e scientifica", denuncia Andrea Gori, direttore dell'Unità operativa di malattie infettive dell'ospedale San Gerardo di Monza. In occasione della presentazione di Convivio, la mostra-mercato organizzata da Vogue Italia e Anlaids per raccogliere fondi per la ricerca, Gori evidenzia come l'incidenza annua della malattia sia di 9,2 per 100 mila abitanti in Italia. "Il 60% sono omosessuali e il 40% etero", spiega l'esperto, evidenziando che "si tratta di un dato allarmante che estende potenzialmente la platea dei potenziali sieropositivi". La causa, chiarisce, è da ricercarsi nella "maggiore promiscuità degli etero rispetto al passato".
"Il problema enorme degli ultimi anni è rappresentato dai giovani. Il giovane omosessuale è informato, sa come ci si contagia, ma pensa che la terapia sia facile da assumere e si che si guarisca facilmente. Per questo si espone. I giovani eterosessuali non sanno nulla. Si espongono senza avere alcuna informazione al riguardo". E questo, secondo Gori, è il dato "più preoccupante per il futuro".
Rispetto a 30 anni fa, quando è scoppiata l'epidemia, sono stati fatti passi importanti in termini di diagnosi e di farmaci: "Oggi siamo in grado di garantire una vita alle persone sieropositive", ma va detto che "non è mai scesa l'incidenza della malattia: ogni anno si infettano sempre più persone rispetto all'anno precedente. Muoiono meno persone ma tantissime si infettano", precisa lo specialista.
"In termini di campagne di prevenzione dobbiamo dire che siamo stati fallimentari, ma sono temi spariti dall'agenda politica e scientifica", prosegue Gori, ricordando che le sole fonti di finanziamento della ricerca sono "i soldi di Convivio, grazie ai quali è stato fatto tantissimo in Italia nei tre centri del San Gerardo di Monza, del Sacco e dell'ospedale San Paolo. Grazie a Convivio sono state istituite borse di studio e collaborazioni con i più grossi centri ricerca. Sono stati pubblicati nell'ultimo anno oltre 70 lavori scientifici".
"I soldi per la ricerca in Italia sono pochissimi. Dal Governo, dal ministero non ci sono finanziamenti specifici", mentre "Convivio rappresenta una eccellenza perché ci permette di portare avanti una ricerca scientifica di alto livello".
L'esperto annuncia anche che "negli stessi giorni di Convivio si terrà il congresso nazionale sull'Aids. Gli scienziati italiani hanno voluto dare un riconoscimento a Convivio per quanto ha fatto per la scienza".