Il 10 marzo scorso il direttore di Focus, Raffaele Leone, ha cominciato l'isolamento a casa per sospetto contagio da coronavirus. Tra i medici che ha contattato per capire come comportarsi, un suo amico primario, a casa anche lui col virus, gli aveva consigliato di tenere sul comodino un saturimetro, strumento semplice da usare e da leggere, e che può aiutare a capire se i polmoni funzionano a dovere in quanto permette di stimare il livello di ossigenazione nel sangue. Essendo la polmonite e le difficoltà respiratorie il rischio maggiore della CoViD-19, era chiaro il senso di quel suggerimento.
Il direttore se ne procurò uno non senza difficoltà, in quanto nelle farmacie non se ne trovavano più, e decise di pubblicare su Focus.it e sulla pagina Facebook di Focus una notizia in cui si spiegava che cosa fosse il saturimetro e come potesse tornare utile. Nessuno se ne era ancora occupato.
Per una misurazione ottimale:
1) occorre tenerlo qualche minuto per stabilizzare la lettura;
2) la lettura non è corretta con dita fredde (nel caso, abbassate la mano verso terra per fare arrivare "sangue caldo" ai polpastrelli);
3) funziona male con smalto e unghie finte.
Apriti cielo. Gli scienziati da tastiera di cui la rete pullula scrissero che facevamo l'interesse delle aziende di saturimetri (che immaginiamo ci avessero pagato per questo), che per colpa nostra la gente sarebbe corsa in farmacia rallentando il lavoro dei farmacisti sulle cose più importanti, che il saturimetro non serviva a niente, che eravamo scaduti nella superficialità informativa, che da Focus non se lo sarebbero mai aspettato. E così via.
Oggi - dieci giorni dopo - su diversi giornali si riporta la raccomandazione di molti medici, della Federazione degli ordini medici e del SIS 118 di fornire i saturimetri ai pazienti in isolamento a casa con sospetto coronavirus.
Che dire? Non ci siamo fatti condizionare dalle critiche allora e non ci faremo condizionare adesso dal pubblicare le notizie che riteniamo di interesse pubblico, e siamo orgogliosi di essere stati i primi a parlare dei saturimetri. Ci chiediamo soltanto se esista anche uno strumento che misuri l'ossigenazione del cervello: anche quello andrebbe tenuto su molti comodini.