È morto ieri a Boston Joseph E. Murray, l'uomo che portò a termine con successo il primo trapianto di rene. Aveva 93 anni ed è deceduto in seguito a un ictus nello stesso ospedale (il Brigham and Women's Hospital) in cui, nel 1954, per primo trapiantò un rene sano di un gemello omozigote nel corpo del fratello malato, aprendo la strada a un tipo di chirurgia che salva ancora oggi migliaia di vite.
L'intervento valse a Murray il Premio Nobel per la Medicina nel 1990: un evento assai raro dato che il prestigioso riconoscimento viene assegnato solitamente ad esponenti del mondo della ricerca e non a clinici. In seguito oltre a perfezionare la tecnica su oltre 20 coppie di gemelli, il chirurgo fu anche il primo a eseguire con successo il primo trapianto a un ricevente non identico (un allotrapianto, con rischio di rigetto), nel 1959, e il primo a trapiantare il rene di un cadavere, nel 1962.
Gran parte della sua carriera è stata però dedicata alla chirurgia plastica e ricostruttiva, una carriera nata quando Murray era medico militare e utilizzava la pelle dei cadaveri per sostituire l'epidermide ustionata dei soldati ancora vivi. Quell'esperienza gli insegnò che era possibile ricorrere a tessuti prelevati da persone decedute per salvare vite umane.
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