Roma, 6 mar. (AdnKronos Salute) - L'8 marzo "non è una giornata retorica, ma un giorno di cui c'è ancora bisogno, che ci permette di focalizzarci sullo stato della condizione femminile in Italia e nel mondo. Dobbiamo accendere un faro sulla situazione delle donne che vivono nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e nel mondo che ci circonda, dove abbiamo donne assassinate, bambine andate in spose o eliminate alla nascita perché vengono abortite quando si scopre che il feto è femmina". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in un'intervista in occasione della Giornata internazionale della donna l'8 marzo.
"Ci sono ancora milioni di persone a cui vengono negati i diritti umani, civili, l'istruzione e l'educazione. Questo accade al 53% della popolazione mondiale, le donne - ribadisce il ministro - Ecco che in occidente non possiamo spegnere i riflettori su tutte queste situazioni".
Secondo il ministro, il Italia le donne sono riuscite a migliorare la loro condizione di anno in anno. "Oggi le donne sono pariteticamente rappresentate nel Governo e dentro le aziende più importanti. Ma al di là di questi aspetti - continua - c'è molto da fare dal basso: ad esempio la conciliazione degli impegni di lavoro con le esigenze della famiglia. Parliamo sempre di denatalità, ma le donne sono spesso sole nell'affrontare una gravidanza o nella cura dei cari malati. E infine - conclude Lorenzin - alcune carriere sono ancora molto maschili".