Ha solo tre giorni di vita - e da poche ore, finalmente anche un nome - ma George Alexander Louis, ultimo pupillo della dinastia Windsor, sa già molte più cose della sua nuova vita di quante possiamo immaginare. Ecco cinque situazioni che il principino è in grado, come tutti i neonati della sua età, di riconoscere.
Kate è già il centro del suo mondo, e da molto prima che il piccolo vedesse la luce. Il figlio di William potrà non essere ferrato sulla storia che ha portato i suoi genitori a conoscersi e sposarsi, ma distingue perfettamente la voce e l'odore della madre, dopo nove mesi trascorsi nel suo utero. Anche a poche ore dalla nascita - è stato provato - i bebè mostrano di preferire la voce della mamma che legge una storia da quella di una sconosciuta che pronunci le stesse parole.
E anche il loro olfatto non mente. Tra un seno lavato e uno che conserva l'odore materno i neonati scelgono senz'altro il secondo, ed è stato dimostrato che sono le secrezioni delle ghiandole intorno al capezzolo, piuttosto che l'odore del latte, ad attrarre i neonati e spingerli a mangiare. Fra un paio di giorni inoltre, il pronipote della Regina sarà in grado di distinguere un battuffolo di cotone passato sulla pelle di Kate da uno ancora inutilizzato.
Già dai primi vagiti il Principe George Alexander si sta interessando alle persone che lo circondano. I neonati infatti sembrano apprezzare la forma e le proporzioni del volto umano e attribuirgli uno speciale significato. Tra una serie di tessere disposte a raffigurare la sagoma di un viso e le stesse tessere disposte a caso, i bebè preferiscono la prima figura.
Anche a questa età, inoltre, i bambini apprezzano l'attenzione dell'interlocutore: alcuni esperimenti hanno mostrato che preferiscono trovarsi di fronte a un volto con gli occhi aperti e - possibilmente - sorridente.
È vero che i neonati amano i quadri cubisti di Picasso?
Zara Phillips, cugina di William, partorirà il suo primo figlio a gennaio. Il piccolo sarà però, a differenza del Royal Baby, solo il sedicesimo (e non il terzo) aspirante al trono inglese. Anche se passerà un po' di tempo prima che George impari a contare, è probabile che il neonato possa apprezzare già la differenza tra 3 e 16.
La nostra abilità di pensare ai numeri come a concetti astratti, infatti, sarebbe innata e non solo appresa con il tempo. Quando a neonati di 4 giorni si fanno ascoltare sequenze di sillabe registrate, i piccoli sembrano sapere associare il loro numero a quello di figure geometriche che appaiono su uno schermo. Questo avverrebbe grazie a particolari neuroni - detti accumulatori - che si accendono in risposta alle diverse corrispondenze numeriche degli oggetti.
Nei mesi passati nel pancione materno il piccolo principe ha viaggiato in lungo e in largo per il suo futuro Regno: l'Inglese è per lui una lingua già famigliare e se qualcuno al suo cospetto parlasse un idioma diverso sarebbe già in grado di notare la differenza di ritmo e intonazione.
Tuttavia il cervello dei neonati è ancora talmente plastico da essere in grado di udire, distinguere e categorizzare ben 150 diversi suoni provenienti dalle lingue di tutto il mondo, finché il piccolo non compie 9 mesi. Dopodiché, le sue connessioni neurali iniziano a specializzarsi nella lingua madre, e questo carattere internazionale si perde (ecco perché alcuni fonemi delle lingue straniere ci risultano del tutto innaturali e difficili da riprodurre).
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Il Principe di Cambridge non è certo in grado di intonare l'inno per la bisnonna, ma il suo cervello ha già le carte in regola per tenere il tempo delle melodie che ascolta. Se si sottopongono agli adulti alcuni brani dal ritmo regolare e intanto si monitora l'attività elettrica del loro cervello, si nota che appena il ritmo è interrotto, il cervello produce segnali alterati caratteristici. Lo stesso avviene per i neonati.
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Bonus track: reportage dal pancione (ma non è quello di Kate Middleton)