Verdi, gialli, rossi, piccoli come ciliegie o grandi da tagliare a metà e gustarli con olio, sale e basilico. Da secoli i pomodori - nome scientifico lycopersicon lycopersicum, che significa pesca del lupo - sono sulle nostre tavole, soprattutto in estate. La tradizione del pomodoro crudo in insalata o della salsa di pomodoro per condire gli spaghetti è partita dal sud Italia, per poi diffondersi nel mondo anche grazie alla pizza. Di certo, sui pomodori c'è molto da scoprire: ecco 10 curiosità tra scienza, storia, cultura e cucina che vale la pena raccontare.
1. Da dove arriva il pomodoro? È una bacca originaria del Perù importata dagli spagnoli e che gli aztechi chiamavano xitomatl (cosa paffuta con l'ombelico). Erano piccoli frutti di un colore vicino all'oro da mangiare a spicchi. Con il tempo i pomodori diventeranno rossi, grazie a innesti successivi.
2 - Quando sbarca in Europa? Il "pomo d'oro" si diffonde in Europa a fine '500 e in Italia è già noto almeno dalla seconda metà del 1500, quando il medico senese Pietro Andrea Mattioli (1500-1577) lo menziona per la prima volta in un trattato scientifico: "portansi ai tempi nostri d'un'altra spetie in Italia schiacciate come le mela rose e fatte a spicchi, di colore prima verde e come sono mature di color d'oro le quali pur si mangiano nel medesimo modo".
Perché da sei anni, acquistando le salse di pomodoro dell'iniziativa della Fondazione Veronesi "Pomodoro per la ricerca. Buono per te, buono per l'ambiente" (sabato 15 e domenica 16 aprile 2023), è possibile aiutare la ricerca scientifica per la lotta contro i tumori di bambini e ragazzi. Ogni anno in Italia si ammalano di cancro circa 1.400 bambini di età compresa tra 0 e 14 anni e circa 800 adolescenti tra 15 e 19 anni. Grazie agli enormi passi avanti fatti dall'oncologia pediatrica e dalla ricerca scientifica, oggi il 70% di questi tumori infantili guarisce, con punte dell'80-90% nel caso di leucemie e linfomi. Nonostante questo, le neoplasie rappresentano ancora la prima causa di morte per malattia nei più piccoli.
3 - Quando nasce la prima salsa? Il primo sugo di pomodoro di cui si ha traccia è la "salsa di pomadoro, alla spagnuola" nel libro di ricette di Antonio Latini del 1694 Lo scalco alla moderna, overo l'arte di ben disporre i conviti, con le regole più scelte di scalcheria (la tecnica di scalcare le carni) - che si prepara mescolando pomodoro alla brace spellato, con cipolla, timo o maggiorana e aceto.
4 - Ma è una verdura o un frutto? Il pomodoro è un frutto. Lo sono anche cetrioli, peperoni, zucca, piselli e melanzane in quanto crescono dai fiori e hanno semi. Secondo i botanici, infatti, un frutto è la parte della pianta che si sviluppa da un fiore ed è anche la sezione della pianta che contiene i semi, mentre le altre parti delle piante sono considerate verdure e includono gambi, foglie e radici. Negli Stati Uniti, però, il pomodoro è stato classificato ufficialmente come verdura dalla Suprema corte nel 1893 (per questioni di tasse).
5 - È vero che il pomodoro fa bene? Molto.
Perché, tra l'altro, è fonte di vitamina C e vitamine del gruppo B, fosforo, calcio e potassio. Secondo numerosi studi scientifici i pomodori cotti fanno anche meglio di quelli consumati freschi: cucinandoli per 15 minuti, infatti, si rompe la parete cellulare del pomodoro, che rilascia il licopene, un prezioso antiossidante che riduce il rischio di alcuni tumori e agisce anche contro il colesterolo alto e malattie cardiache.
5 - Quando è meglio non mangiare pomodori? L'allergia al pomodoro è una delle più diffuse: può manifestarsi con sintomi a carico dell'apparato gastrointestinale ma anche con manifestazioni di tipo cutaneo. Inoltre, il consumo di pomodoro dovrebbe essere evitato da chi soffre di disturbi gastrointestinali; il consumo di pomodoro potrebbe anche interferire con l'assunzione di diuretici.
7 - Quante varietà di pomodori ci sono? Si stima che esistano circa 10mila varietà di pomodori: dalla A di Abracazebra - un pomodoro originario degli Stati Uniti con frutto tipo ciliegia dal colore e verde con striature bianche -, alla Z di Zebra cherry - così chiamato per la buccia a strisce (rosse e verdi).
8. È vero che i primi Pomodori erano velenosì? No, ma tra il '600 e il '700, in Europa, il consumo di pomodoro si ridusse notevolmente: fu infatti soprannominato "mela avvelenata" perché gli aristocratici si ammalavano e morivano dopo averlo mangiato. In realtà, accadeva perché i ricchi europei usavano piatti di peltro, ricchi di piombo; quando erano serviti su queste stoviglie, i frutti - a causa della loro acidità -, filtravano il piombo, causando così morti per avvelenamento. Inoltre, il pomodoro contiene un'elevata quantità di solanina, una sostanza a bassa tossicità che la pianta produce come naturale pesticida. Solo intorno al 1880, con l'invenzione della pizza a Napoli, il pomodoro superò le diffidenze delle cucine europee.
9 - Perché non vanno conservati in frigo? Perché il freddo interferisce con gli enzimi che conferiscono al pomodoro il suo gusto caratteristico: sotto i 12 gradi, infatti, il pomodoro interrompe la maturazione che è ciò che gli conferisce più sapore. Inoltre, il freddo ne altera anche la consistenza poiché rompe le membrane del frutto, facendolo quindi diventare farinoso. Meglio quindi conservare i pomodori a temperatura ambiente, in una cesta o in una ciotola in cucina; oppure, quando non fa freddo, in balcone ma al riparo dalla luce. In ogni caso, se proprio li volete conservare in frigorifero (ma non in buste di plastica!), toglieteli almeno un'ora prima di consumarli.
10 - Come farli maturare più velocemente? Conservateli con la frutta: l'etilene accelererà il processo di maturazione. Quelli già maturi andrebbero invece lasciati a temperatura ambiente, lontani da fonti di calore dirette, con il picciolo rivolto verso l'alto (meglio se ancora uniti in un grappolo).