Energia

Un nano serbatoio per idrogeno

Scoperto un nuovo materiale superporoso che potrà essere utilizzato realizzare i serbatoi di idrogeno per le auto del futuro.

Un nano serbatoio per idrogeno
Scoperto un nuovo materiale superporoso che potrà essere utilizzato realizzare i serbatoi di idrogeno per le auto del futuro.

Una Mini sperimentale fa il pieno in un 'idrogenaio'.
Una Mini sperimentale fa il pieno in un "idrogenaio".

Perché le auto a idrogeno non circolano ancora sulle nostre strade? Non inquinano, ma sono ancora inaffidabili rispetto a quelle a benzina per una serie di problemi tecnici. Ad esempio non esiste ancora un serbatoio abbastanza capiente da garantire una discreta autonomia (almeno 450 km) e abbastanza sicuro da eliminare il rischio di esplosioni. L'idrogeno, infatti, è altamente infiammabile, soprattutto quando viene compresso per essere contenuto negli attuali serbatoi. Una soluzione potrebbe però venire dalla Gran Bretagna.
Serbatoi bucherellati. Un team di ricercatori delle università di Newcastle sul Tyne e di Liverpool ha realizzato un serbatoio che usa materiali “nanoporosi”, capaci di “catturare” l'idrogeno e di rilasciarlo al momento giusto. I materiali usati hanno una superficie bucherellata da microscopici pori, 100.000 volte più piccoli dello spessore di un foglio di carta (circa 10 milionesimi di millimetro). L'idrogeno viene iniettato ad alta pressione ma poi, una volta riempito, resta immagazzinato nei pori a una pressione molto più bassa. In questo modo si eliminano anche i rischi di esplosione.
Rinchiuso. «L'idrogeno resta intrappolato - spiega il professor Matt Rosseinsky dell'Università di Liverpool - perché il nostro nuovo materiale, dopo aver consentito alla molecola di idrogeno di penetrare in un poro, si chiude impedendogli di uscire». L'idrogeno viene rilasciato solo se il materiale nanoporoso viene riscaldato. Gli studiosi inglesi stanno ora studiando di applicare le loro scoperte a un vero serbatoio per auto a idrogeno: un primo prototipo non dovrebbe essere lontano.

(Notizia aggiornata all'8 novembre 2004)

8 novembre 2004
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