Telefonino scarico? Lettore MP3 KO? Presto potrebbero essere solo un ricordo. Un team di ricercatori della Georgia Tech sta lavorando a un curioso progetto che nel giro di qualche anno potrebbe rivoluzionare le nostre abitudini di ricarica.
Manos Tentzeris e i suoi collaboratori sono riusciti a mettere a punto un dispositivo elettronico che ricava l’energia necessaria al proprio funzionamento... dall’aria, o meglio, dalle emissioni elettromagnetiche delle varie antenne radio, TV, cellulari e Wi-Fi che sorgono un po’ dappertutto.
Onde riciclate
Grazie a una stampante speciale, simile a una inkjet ma che utilizza nanoparticelle di argento al posto dell’inchiostro, i ricercatori hanno realizzato un sensore di temperatura alimentato dalle onde elettromagnetiche di un ripetitore televisivo che si trova a mezzo chilometro dal loro laboratorio.
Si tratta in pratica di una versione evoluta dei chip RFID, quelli comunemente utilizzati nelle placche antifurto dei grandi magazzini. Questi circuiti non hanno una batteria ma, se non vengono disattivati alla cassa, si accendono quando arrivano in prossimità delle antenne poste alle uscite del punto vendita facendo suonare così l’allarme.
La strada per uno sviluppo utilizzabile e commerciabile di questa tecnologia è ancora lunga: per ora gli scienziati puntano a realizzare dispositivi diagnostici indossabili: piccoli circuiti alimentati dall’elettromagnetismo ambientale, leggerissimi e sottili come un foglio di carta.