Secondo una ricerca le correnti marine e le maree, se opportunamente sfruttate, potrebbero fornire circa un quinto della corrente elettrica necessaria all'Inghilterra, senza inquinare e senza consumare risorse.
Una turbina che sfrutta le correnti marine per produrre energia elettrica: la nuova frontiera dell'energia pulita. |
La corrente vien dal mare. La Carbon Trust, un ente governativo britannico che aiuta le aziende a sviluppare tecnologie pulite, ha recentemente pubblicato i risultati di una ricerca secondo la quale le correnti marine e le maree, se opportunamente sfruttate, potrebbero fornire circa un quinto della corrente elettrica necessaria ai sudditi di Sua Maestà, senza inquinare e senza consumare risorse.
Onda su onda. L'energia verrebbe prodotta da sistemi a basso impatto ambientale in grado di sfruttare sia il moto ondoso sulla superficie del mare, sia i movimenti ascendenti e discendenti provocati dalle maree e dalle correnti per mettere in rotazione le turbine.
È sicuramente una tecnologia costosa e in una fase di sviluppo poco avanzata, ma secondo gli esperti, nel giro di qualche anno potrà essere una riposta interessante al caro petrolio e ai problemi di inquinamento. I ricercatori affermano infatti che gli impianti marini potrebbero generare circa 70 miliardi di kw/h all'anno, equivalenti al 20% del fabbisogno nazionale.
Italia alla finestra? Al momento nel Regno Unito sono già attivi tre impianti sperimentali: due in Scozia, e uno di fronte alle coste del Devon, mentre nell'Irlanda del Nord sta per essere inaugurato il primo centro produttivo destinato alla commercializzazione di corrente elettrica “marina”.
Un recente studio dell'Unione Europea ha identificato circa 100 siti utilizzabili per la produzione di energia elettrica dal mare. Tra questi lo Stretto di Messina è stato giudicato uno dei più promettenti.
(Notizia aggiornata al 25 gennaio 2006)