I Sievert (Sv) sono l'unità di misura della dose equivalente di radiazione: la dose equivalente è un indice degli effetti biologici - e, per estensione, dei danni - provocati dalle radiazioni su di un organismo, indipendentemente dal tipo di radiazione.
Con i Sievert vengono normate a livello internazionale tutte le attività che prevedono un'esposizione alle radiazioni: dal lavoro nei laboratori di medicina alle singole radiografie che si devono fare a scopo diagnostico, fino al lavoro nelle centrali nucleari, è naturale. Pochi considerano tuttavia che la radioattività è... dappertutto!
La radioattività ambientale (il fondo naturale) è l'effetto del decadimento degli elementi pesanti che hanno contribuito al formarsi del nostro pianeta, ed è l'origine del calore interno della Terra stessa, senza il quale non saremmo qui. Questo significa che qualunque cosa sulla Terra emette radiazioni - noi compresi - e qualunque altra cosa sempre investita da tali radiazioni - noi compresi. Non per questo ci preoccupiamo granché per l'acqua, per (o delle) le persone che ci stanno vicine, per gli alberi, i fiori, la poltrona che ci piace tanto e via dicendo. Tutto è radioattivo in qualche misura e noi viviamo immersi in un mondo di radioattività... il problema è quanta ne riceviamo dall'ambiente e quanta può tollerarne il nostro organismo prima di subire un danno biologico. I Sievert ci aiutano a definire queste misure. Ecco qualche esempio di dose media assorbita:
# fondo naturale di radiazione: 2,4 mSv/anno
# radiografia: 1 mSv
# scintigrafia: 10÷20 mSv
L'infografica mostra la dose equivalente per molte delle attività (e situazioni) normate.
Unità di misura. Per la maggior parte dei casi si utilizzano il millisievert (mSv, un millesimo di Sievert) e il microsievert (µSv, un milionesimo di Sievert): µ è il simbolo per "micro" e può essere scritto "0,000001" o, più brevemente, in forma di potenza, 10 elevato alla -6. Per visualizzare questa grandezza immaginate che il prefisso µ esprima una lunghezza di 1 centimetro: in questo caso, per rispettare la scala, 1 centimetro dovrebbe essere lungo 10 chilometri (*).
(*) Errata corrige - Era scritto "100 chilometri": grazie ai lettori per la segnalazione.