I cambiamenti climatici e il complesso contesto storico che stiamo vivendo in questo inizio di 2022 ci suggeriscono che sarebbe ora di adottare serie soluzioni alternative all'uso di combustibili fossili, per rispondere al nostro famelico bisogno di energia. Un'azienda creata da un gruppo di ricercatori del MIT afferma di avere la soluzione: niente nucleare né pannelli solari, ma un perforatore in grado di raggiungere il magma a 20 km di profondità e garantirci energia illimitata a un costo irrisorio. La geotermia viene già ampiamente utilizzata, per la produzione diretta di acqua calda e per produrre energia elettrica, in Paesi che hanno fonti di magma vicine alla superficie, come in Islanda, dove oltre l'85% dell'energia consumata è geotermica (e una bolletta elettrica media è di appena 15 euro ogni sei mesi).
La differenza tra magma e lava è di composizione, ma anche di habitat. Magma è infatti il nome che si dà a quel complesso di rocce fuse, contenenti anche liquidi e gas disciolti, che si forma per fusione del mantello e che, se sottoposto a certe forze, può risalire verso la superficie. Qui può accumularsi in zone chiamate camere magmatiche, che sono, per farla breve, il serbatoio di materiale che alimenta il vulcano soprastante: quando erutta, la camera magmatica si svuota, e il magma che ne fuoriesce, al contatto con l'aria, diventa lava.
Da In Islanda hanno aperto il primo osservatorio sotto un vulcano, su focus.it (dicembre 2021)
Viaggio sotto la pelle della terra. Non è la prima volta che si cerca di perforare la crosta terrestre per raggiungere i 20 km di profondità: negli anni Sessanta del secolo scorso ci aveva provato l'URSS, fermandosi però a poco più di 12 chilometri per insuperabili - all'epoca - problemi tecnici (legati alle alte temperature e viscosità delle rocce). Perché proprio 20 km? È questa la distanza minima da percorrere al di sotto della superficie del nostro Pianeta per arrivare al magma, che potrebbe essere una fonte di energia praticamente illimitata, in grado di rispondere al nostro attuale fabbisogno di energia per due milioni di anni mettendo in gioco lo 0,1% del calore della Terra.


Elettroni polverizzatori. Per raggiungere i ventimila metri di profondità la Quaise Energy, questo il nome dell'azienda, utilizzerebbe un girotrone, un tubo sottovuoto all'interno del quale corre un fascio di elettroni che, accelerati dal campo magnetico interno al tubo, raggiungono un'energia in grado di polverizzare qualunque tipo di roccia. «La nostra tecnologia ci permetterebbe di avere energia in qualunque parte del mondo ci troviamo», spiega Carlos Araque, uno dei fondatori dell'azienda: «questo consentirà alle generazioni future di vivere in un mondo alimentato da energia pulita».
Un futuro pulito. Se le promesse della Quaise Energy venissero mantenute, l'energia geotermica sarebbe teoricamente disponibile in qualunque parte del mondo, "solo" perforando il suolo per 20 chilometri: questo significherebbe eliminare quasi del tutto le emissioni inquinanti derivate dall'uso di combustibili fossili, con tutte le conseguenze (positive) per l'ambiente.