Energia

La Gigafactory di Tesla e il futuro dell’auto elettrica

La grande fabbrica di batterie che Elon Musk sta costruendo nel deserto del Nevada potrebbe cambiare il futuro dell'auto elettrica e il concetto stesso di energia rinnovabile. 

GigaFactory è la più grande fabbrica al mondo di batterie alimentate a energia solare. La sta costruendo nel deserto del Nevada Elon Musk, patron di Tesla, SpaceX, e altre iniziative ad altissimo contenuto di tecnologia.

Secondo quanto racconta lo stesso Musk nel documentario di Leonardo di Caprio Punto di non ritorno - Before the Flood, 100 fabbriche come questa potrebbero produrre una quantità tale di batterie verdi da soddisfare il fabbisogno energetico di tutto il mondo. Possibile?

100 fabbriche per un mondo migliore. Secondo i calcoli degli ingegneri di Musk, è possibile. Ma GigaFactory non è una fabbrica come le altre: è una delle più grandi ed evolute del pianeta.


L’impianto è stato inaugurato lo scorso luglio ma al momento è completo solo al 14%. Ultimato, avrà l’estensione di 100 campi da calcio: sarà il secondo edificio più esteso al mondo (il primo è il cantiere di Everett, dove vengono costruiti i Boeing) e offrirà lavoro a oltre 20.000 persone, compreso l’indotto.

Obiettivo di questo enorme complesso industriale è quello di sfruttare le economie scala per abbassare i costi delle batterie ricaricabili agli ioni di litio utilizzate da Musk sulle sue Tesla. La produzione degli accumulatori dovrebbe iniziare nel 2017 ed essere a regime entro il 2020.

Più batterie, meno care. Secondo Techcrunch entro quella data il costo delle batterie scenderà dagli attuali 190$ per kWh a meno di 130. Un risparmio del 30% che dovrebbe spingere le vendite delle Tesla ben oltre le 50.000 unità l’anno del 2015 (lo 0,07% del totale vetture vendute del mondo e meno del 10% delle elettriche).

Ma nelle intenzioni di Musk GigaFactory sosterrà anche Powerwall, la batteria domestica prodotta da Tesla che si può ricaricare anche con l’energia solare (e quindi potrebbe servire anche per ricaricare la batteria dell’auto facendola di fatto funzionare a costo ed emissioni zero).

L’elettrico piace. In effetti il mercato negli ultimi due anni ha riconosciuto i vantaggi dell’auto elettrica: dalle 376.000 vetture vendute nel 2014 si è passati alle 540.000 del 2015. Che comunque sono poche se confrontate con i 72 milioni di vetture nuove con motore tradizionale immesse in circolazione.


Corrente per tutti. Secondo l’imprenditore, accumulatori di questo tipo saranno fondamentali per lo sviluppo dei Paesi più poveri, perché permetteranno di avere a disposizione grandi quantità di energia elettrica per le attività domestiche e industriali senza dover costruire centrali e grandi impianti.

Dal punto di vista tecnologico le batterie che usciranno da GigaFactory saranno lo stato dell’arte della tecnologia: saranno agli ioni di litio e particolarmente efficienti nell’accumulare e conservare l’energia. Ma saranno la soluzione finale al problema della mobilità pulita?

Oltre il litio. Probabilmente no. Da quando sono state introdotte sul mercato per la prima volta da Sony nel 1991, in 25 anni le batterie agli ioni di litio hanno raddoppiato la propria capacità. Difficile quindi pensare ad una loro ulteriore significativa evoluzione nei prossimi 10-15 anni: è molto più probabile che questa tecnologia venga rimpiazzata da qualcosa di completamente nuovo e diverso.

Quanto costa il green? Il costo stimato di GigaFactory è di oltre 5 miliardi di dollari, una cifra enorme per Tesla che non potrà, almeno nel medio periodo, affrontare la costruzione di altre fabbriche simili.

Per questo Musk, nel documentario, prova sensibilizzare le grandi aziende di tutto il mondo: 100 impianti di questo tipo potrebbero davvero contribuire a ridurre in maniera sensibile il problema dell’inquinamento e del riscaldamento globale.

9 novembre 2016 Rebecca Mantovani
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