Di notte le stelle non si vedono più, annegate nel chiarore delle luci artificiali che spesso sono eccessive o inutili. Per sensibilizzare le persone, le aziende e gli enti pubblici su questo tema il 16 febbraio si celebra la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili. La Giornata è stata ufficialmente istituita dal Parlamento nel 2022, ma sono molti anni che in Italia si tengono eventi contro l'eccessiva presenza di luci artificiali notturne.
Tutti insieme. Dal 1993, per esempio, esiste una Giornata sull'inquinamento luminoso, su iniziativa dell'Osservatorio Astronomico "Serafino Zani" di Lumezzane (Bs), con il patrocinio, tra gli altri, dell'Associazione Amici dei Planetari (oggi PLANit) e dell'Unione Astrofili Italiani, che si teneva in un sabato di ottobre vicino al novilunio. Mentre è dal 2005 che la redazione della trasmissione Caterpillar di Rai Radio2 promuove l'iniziativa "M'illumino di meno". La novità è che da quest'anno i due eventi confluiscono alla data fissa del 16 febbraio, che è l'anniversario dell'entrata in vigore (nel 2005) del Protocollo di Kyoto sul riscaldamento globale.
Stelle invisibili. Ma quali sono i motivi per cui è necessario combattere l'inquinamento luminoso? Il primo è che le luci artificiali impediscono di vedere il cielo stellato. Un problema non solo per gli astronomi professionisti, costretti a concentrare i grandi telescopi nei pochissimi luoghi del mondo rimasti relativamente bui, ma anche per le persone comuni, che non possono più godere dello spettacolo del cielo notturno, che ha accompagnato l'umanità in tutta la sua storia. L'eccessiva luce notturna incide anche in modo negativo su molte specie animali, dagli uccelli migratori agli insetti, dalle tartarughe marine alle rane. La privazione del buio ha effetti anche sulla salute umana, perché produce, tra gli altri, disturbi del sonno, riduzione della produzione di melatonina (che regola i ritmi circadiani) e addirittura un aumento del rischio di cancro alla prostata e al seno.
Energia buttata. L'altro aspetto dell'inquinamento luminoso è quello relativo al dispendio energetico. Spesso le lampade per l'illuminazione notturna sono eccessive o mal posizionate, e inviano luce verso l'alto, dove non serve a nulla. Per non parlare dell'illuminazione di edifici pubblici e monumenti, per i quali vi è l'obbligo di spegnimento dopo la mezzanotte di tutte le luci non schermate verso l'alto, che purtroppo spesso non viene rispettato. In generale, poi si calcola che nel nostro Paese vi sia un consumo di 107 kWh/abitante/anno, contro gli 80 della Francia, i 48 della Germania, i 40 di Regno Unito, Olanda e Irlanda.
Insomma, sprechiamo moltissima luce (a livello mondiale, si calcola almeno il 30%), con relativi costi inutili.
Le iniziative. Il 16 febbraio si parlerà di inquinamento luminoso e risparmio energetico a Caterpillar dalle 18:00 su Rai Radio2 ma anche nel corso di un evento online promosso da Uai e Planit. Quest'ultimo sarà visibile sui canali social della Uai alle 20:45 e vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Sara Lucatello (ricercatrice Inaf e presidente della Società Astronomica Europea), Roberto Ragazzoni (già direttore dell'Osservatorio astronomico di Padova e accademico dei Lincei) Fabio Arcidiacono, presidente di CieloBuio, Dario Tiveron (presidente di PLANit) e Luca Orrù (presidente della Uai). Molte saranno anche le attività speciali che si svolgeranno nella stessa giornata nei planetari italiani e negli osservatori astronomici che fanno capo alla Uai. Per tutti noi, l'invito sarà: spegniamo le luci!
A partire dalle 20.45 di venerdì 16 febbraio, la diretta video dell'Unione Astrofili Italiani dedicata all'iinquinamento luminoso e a tutti gli strumenti a nostra disposizione per proteggere il cielo stellato e per ridurre l'mpatto dell'illuminazione artificiale sull'ambiente