Energia

Quanti tipi di rifiuti radioattivi ci sono?

In Italia, la Legge identifica tre categorie di rifiuti nucleari.


I CATEGORIA Sono i rifiuti a bassa attività (Low Level Waste, LLW) il cui tempo di decadimento radioattivo è dell'ordine di qualche mese fino a un massimo di alcuni anni. Provengono generalmente da installazioni nucleari, applicazioni medicali e industriali e dalla ricerca scientifica: sono materiali contaminati quali carta, stracci, indumenti protettivi, filtri, liquidi vari (soluzioni acquose o organiche) eccetera.


II CATEGORIA Sono i rifiuti a media attività (Intermediate Level Waste, ILW) il cui tempo di decadimento radioattivo varia da qualche decina ad alcune centinaia di anni. In questa categoria rientrano in gran parte i rifiuti provenienti da particolari cicli di produzione degli impianti nucleari e soprattutto dalle centrali elettronucleari di potenza e da alcuni particolari impieghi medici, industriali e di ricerca scientifica. Vi rientrano parti e componenti di impianto derivanti dalle operazioni di decommissioning (smantellamento) degli impianti nucleari oltre a scarti di lavorazione, rottami metallici, liquidi vari, fanghi, resine esaurite eccetera.


III CATEGORIA Sono i rifiuti ad alta attività (High Level Waste, HLW) il cui tempo di decadimento radioattivo raggiunge migliaia di anni e oltre e contengono la maggior parte dei prodotti di fissione e dei transuranici prodotti nel reattore.
In questa categoria rientrano in particolare:
- i rifiuti liquidi ad alta attività specifica derivanti dal primo ciclo di estrazione degli impianti di riprocessamento (o liquidi equivalenti) e i solidi in cui questi liquidi possono essere convertiti.
- i rifiuti contenenti emettitori di alfa e neutroni provenienti essenzialmente dai laboratori di ricerca scientifica, da usi medici e industriali, dagli impianti di fabbricazione degli elementi di combustibile ad ossido misto e dagli impianti di riprocessamento.


Il combustibile nucleare esaurito non è considerato generalmente rifiuto, in quanto contiene ancora una notevole quantità di materiale fissile utile, che può essere recuperato tramite processi chimici (riprocessamento). Nel caso in cui venga deciso di smaltirlo tal quale, costituisce invece rifiuto di III categoria.

[Fonte: Sogin]

18 ottobre 2010
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